Calciomercato.com insieme ad altre testate internazionali ha avuto il piacere di intervistare Lothar Matthaus, storico ex campione di Inter e Bayern Monaco e oggi commentatore tv per la Bundesliga e per le tv tedesche. Tanti gli spunti approfonditi, a partire dalla situazione del calcio tedesco, passando per il vortice di allenatori che sta coinvolgendo l’Europa del calcio e finendo con una battuta sulla Superlega e le decisioni che la Uefa dovrà prendere su Juve, Real e Barcellona.
CAOS INTER – “Conte ha costruito una grande squadra, ha vinto, poi ovviamente ci sta che non voglia accontentarsi dell’aver vinto lo scudetto, voleva di più per continuare a crescere e competere per la Champions. Capisco la decisione dell’allenatore che non era evidentemente d’accordo con le decisioni della società”.
CONTE VS INZAGHI – “Conte è stato come Trapattoni per noi quando eravamo all’Inter ha creato un rapporto speciale, non era solo un allenatore, ma anche una sorta di compagno. Quanto fatto da Conte era bello per i tifosi perché era davvero una bella storia ad alti livelli di calcio. Inzaghi ha sicuramente fatto un buon lavoro finora, ma sicuramente Conte ha un’esperienza più importante, una mentalità e una personalità diversa”.
FUTURO INTER – “Ora vediamo cosa succederà, anche perché magari l’Inter dovrà vendere qualche giocatore, non so se Hakimi, Lautaro o Lukaku, se dovranno vendere perché hanno bisogno di soldi vedremo poi quale sarà il futuro”.
SUPERLEGA – “Io sulla Superlega non penso niente, perché è stata cancellata. Dobbiamo parlare di calcio nel suo insieme e non solo delle squadre migliori come la Juventus o il Real. Io credo che il calcio internazionale abbia bisogno delle migliori squadre, che però escono dai singoli campionati. Il calcio non si può cambiare. Possiamo parlare a lungo di sistemi differenti, formule diverse, ma non possiamo cambiare le regole del gioco”.
JUVE-REAL-BARCELLONA PUNITE? – “Non credo che Juve, Real e Barcellona verranno punite dalla Uefa. Credo che dobbiamo voltare pagina e pensare a come sistemare quello che c’è. Per me la Champions funziona molto bene, ma dobbiamo magare pensare a nuove formule per guadagnare più soldi, perché è ciò di cui stiamo parlando, solo soldi. Per farlo per non possiamo cambiare il fatto che il calcio non è solo di quelle squadre. Veder giocare sempre solo la Juventus contro l’Inter o altre poche squadre non è un bene per il calcio. È bello anche vedere che possano giocare con loro anche squadre ad esempio come l’Ascoli o il Lecce”.
EUROPEO E GERMANIA – “Credo che L’Europeo di quest’anno sia molto interessante, non solo perché si giocherà in giro per tutta l’Europa. È un torneo molto difficile perché ci sono squadre molto forti. Il gruppo della Germania in particolare è molto difficile. So che c’è la Pandemia, ma credo che la cosa più importante sia avere i tifosi allo stadio. La Germania ha un’ottima squadra, con tanti giocatori molto forti. Ma credo che manchi l’atmosfera giusta fra giocatori e allenatore. Spero che i giocatori trovino lo spirito giusto nel corso del torneo. Giocheremo in casa il girone, magari quello potrebbe darci un po’ di forza e di positività”.
BOMBER – “Benzema è al livello di Lewandowski perché è completo, si muove tanto. È un nuovo modo di essere un centravanti, non solo perché ha il 9 sulla schiena vuol dire che deve stare fermo in area e segnare. Bisogna muoversi, pensare alla squadra e loro due sono i migliori nel farlo”.
FLICK COME CONTE – “La scelta di Nagelsmann è stata ottima, perché arriva dopo Flick che ha avuto tanti problemi nei rapporti con Salihamidzic. Al Bayern è successo un po’ quello che è successo con Conte e l’Inter. Per il Bayern il nuovo allenatore doveva essere tedesco. E Nagelsmann è giovane, sta facendo bene anche se non ha mai vinto un titolo, e questo in realtà sarebbe un minus per il Bayern, ma nella sua carriera ha fatto molto bene e, soprattutto ha sempre fatto crescere il valore dei suoi giocatori. Questo sarà il suo compito, far crescere e cambiare un Bayern che si è fossilizzato sul 4-2-3-1.
25 MILIONI PER UN ALLENATORE – “La spesa fatta dal Bayern? Ha pagato 25 milioni complessivi, se tutti i bonus saranno rispettato per acquistarlo e sono consapevole che sia tutto molto nuovo per il mercato. Una spesa così grande per un allenatore è qualcosa di inedito, ma se lui in 5 anni riuscirà a far crescere ogni anno il valore dei calciatori della rosa allora la scelta sarà stata ripagata. Inoltre, rispetto al passato, questa scelta è stata unica per il Bayern. Nessuno prima di lui, né Mourinho, né Ancelotti, né Guardiola aveva messo tutti d’accordo all’interno del Bayern. Con Ancelotti ad esempio c’era Rummenigge che diceva “prendiamolo, è perfetto” e Honess che storceva il naso. Con Naglesmann questo non è successo, tutti erano d’accordo”.
TORNARE IN ITALIA – “Non c’è stata possibilità, né ci sarà in futuro. Io in Italia ci torno solo per le vacanze perché sto molto bene in Germania, posso vivere la mia vita con serenità e relax. Ho contratti per seguire il calcio come commentatore in tv ed è tutto meno stressante che vivere il calcio da addetto ai lavoro, a maggior ragione in Italia dove tutti seguono e vogliono sapere ogni cosa che fai. Preferisco di gran lunga la mia vita attuale così in Italia posso tornare quando voglio per fare shopping, rivedere i miei amici all’Inter, godermi le città come Milano, Roma etc… È tutto molto più bello così”.
TUCHEL COME TRAP – “È sempre difficile passare da un campionato come la Bundesliga, ad uno come la Premier League. Il business è differente e i giocatori devono avere il tempo di imparare. Guardate l’esempio di Werner e Havertz al Chelsea. Londra è diversa da Leverkusen. Tuchel con loro sta facendo un buon lavoro. Mi ricorda Trapattoni con noi all’Inter. Lui mi ha reso migliore e mi ha fatto migliorare sotto tanti aspetti. Tuchel sta facendo lo stesso con loro e i progressi si vedono. Serve tempo”.
MERCATO ALLENATORI – “Solitamente solo qualcuno cambia gli allenatori, ma in Germania quest’anno dal primo all’ottavo cambieranno tutti. La storia del mercato sta cambiando perché ora non stiamo più parlando di trasferimenti di calciatori o delle squadre, ma di un mercato che muove gli allenatori. È la nuova frontiera”.