Prima o poi dovrà accadere. Dico dell’Atalanta che continua a essere considerata bella e simpatica, ma che non cerchi di dare troppo fastidio perché alla fine sono altri o altre a vincere. Prima o poi dovrà accadere che la Dea spiazzi gli scettici e togliendosi definitivamente la maschera si presenti come è effettivamente. L’amichevole di domani sera contro la Juventus ha un significato preciso e non è più calcio d’agosto, come si usa giustamente scrivere e dire per non cadere nella trappola di euforie e pronostici facili.
È una partita che dovrà dire alcune verità, perché la Juventus vista contro il Barcellona ha ribadito lacune e ambiguità in mezzo al campo, mentre l’Atalanta pur cambiando i fattori produce lo stesso risultato e non è una considerazione soltanto matematica. Ci sono premesse di una stagione importante per il gruppo di Gasperini, gli arrivi di Musso e Demiral fanno già dimenticare le partenze di Gollini e Romero anche perché si è trattato di operazioni finanziarie di grande astuzia, come accade con Percassi, mentre a Torino i conti non permettono colpi di scena. La trattativa tra Sassuolo e Juventus sembra dover discutere su un incrocio tra Iniesta e Platini, però trattasi di Locatelli che è bravo, vuole la Juventus, l’affare sarebbe già concluso da almeno un anno, però il quadro contabile bianconero è cambiato rispetto al passato, al punto che le riesce difficile privarsi di elementi che pesano sul bilancio ma che non hanno alcuna influenza sul piano tecnico, da De Sciglio a Rugani, da Ramsey a Bernardeschi.
Su tutto e prima di tutto ci sarebbe il caso Dybala, ma questo meriterebbe un intero giornale. Non sta così l’Atalanta che ha fatto cassa e pesante con calciatori distribuiti in Premier League e altri nel nostro torneo, consentendo comunque a Gasperini di arrivare al risultato. L’amichevole di Torino è già una partita verità, basta non credere alle bugie dei due allenatori.