L’avvistamento di Mino Raiola alla Continassa («notte tra martedì e mercoledì trascorsa al J-Hotel», qalcuno e pronto a giurare; altri: «No, era in città in zona De Ligt») ha effetti simili a quello di un Ufo nell’Area 51. Fa discutere parecchio e si porta appresso una discreta dose di mistero, incredulità, riflessioni. Tanto più perché l’avvistamento in questione si è verificato in un periodo in cui il gruppo squadra è “in bolla casa-campo” e dunque il ventaglio di incontri professionali possibili si restringe parecchio (ma non a sufficienza, ad esempio, da escludere faccia a faccia con il vicepresidente bianconero Pavel Nedved, che di Raiola è amico ed ex assistito). Al di là del quando e del dove, però, c’è un terzo aspetto che conta assai di più: e cioè il cosa.
Ecco di cosa parla Raiola con la Juve
Di cosa ha parlato, e “parla” (in generale: mica solo quando si reca in loco) Raiola con la Juventus? Di De Ligt da portare definitivamente nel gotha della storia del calcio, di Bernardeschi da valorizzare (o da collocare altrove), di Paul Pogba da riportare a Torino (lo scambio con Dybala è sempre una operazione su cui ragionare). Ma anche, attenzione, a Donnarumma e Romagnoli: che non sono esattamente in lista, però chissà… Insomma, il blitz torinese di Raiola assume significati non da poco e apre simbolicamente la sessione di mercato 2021-22. Ma c’è un giocatore su tutti che, in questo momento, può accomunare i progetti della Juventus e dell’agente: Moise Kean. L’attaccante dell’Everton, ma in prestito al Paris Saint Germain, risponde infatti pienamente all’identikit dell’innesto che cerca la Juventus: caratteristiche tecniche, qualità, esperienza internazionale, età.
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