Juve-Sampdoria, le pagelle dei bianconeri
PERIN 6 Di nuovo in campo da juventino dopo due anni e mezzo, vede la Samp e da ex genoano si esalta murando Quagliarella. I gol di Yoshida e Candreva non si prendono.
CUADRADO 6 Da terzino sgroppa meno, ma il contagiri resta in modalità “on”. A bilancio mette un paio di cross dei suoi in un pomeriggio rabbuiato dalla palla persa che origina il 2-3 doriano.
BONUCCI 6.5 L’amico Quagliarella che conosce da una vita non tocca palla. Quanto al rigore, beh, il doppio ricordo di Wembley insegna: Leo non perdona. È il primo penalty calciato e trasformato in Serie A. Yoshida gli ruba il tempo e segna, ma la colpa originaria non è sua.
DE LIGT 6.5 Silenzia Caputo riprendendo vigore e respingendo critiche talvolta esagerate. Succede, di solito, ai più grandi.
ALEX SANDRO 6 Salvifico nell’unica occasione in cui Caputo aveva raggirato De Ligt, tenta l’estrema scivolata su Candreva. Il neo: sulla rete di Yoshida è il più distratto.
CHIESA 6 Il gol che si pappa è più un errore suo che un capriccio del caso. Però è sempre nel vivo, anche se nella ripresa s’intestardisce nello slalom speciale e Allegri s’arrabbia. Chiellini (25′ st) 6.5 Ottimo warm up del capitano in vista del GP di Chelsea: la Juve difende a tre e lui prova a immaginare Torregrossa con le fattezze di Lukaku e Werner. Le prende tutte ed esalta la gente.
BENTANCUR 6 Molto più accorto per evitare sciocchezze e giocate forzate, non sembra vero quando cerca la conclusione dalla distanza: centralissima, però. McKennie (37’ st) ng.
LOCATELLI 7 Indispensabile sia nei cambi di gioco sia nel fare massa quando la Juve assalta l’avversario. Altri “plus”: attiva Dybala e firma il primo gol da juventino. Lui lo è nel sangue, ecco perché starà godendo da impazzire.
BERNARDESCHI 6 Lì a sinistra, con Chiesa sull’altro lato, deve tamponare più che costruire. Non esattamente il suo mestiere, difatti sbaglia in un paio di scelte. Presidia il territorio. Ramsey (25′ st) 6 Rispunta dall’oblio e non da regista basso, come da programmi iniziali allegriani, ma da mezz’ala. Un lampo quando vede Morata nello spazio.
DYBALA 7 Il 90° gol in Serie A sta tutto in un mancino che fredda Audero. Fa in tempo a inventare anche due assist sublimi per Chiesa e Morata in 20 minuti di spettacolo puro, quindi dopo un allungo si ferma per un guaio muscolare alla regione posteriore della coscia sinistra e scoppia in lacrime. La sua partita finisce qui. Kulusevski (22′ pt) 6 Entra a freddo e può subito far male, ma la zuccata è imprecisa. La “combo” – giocata più assist – per Locatelli è il top. Però commette troppi falli e sovente gioca spalle alla porta.
MORATA 5 Quelle palle gol Alvaro non può non sfruttarle, come nel primo tempo: l’innesco c’è già, perché toccarla una volta in più e non tirare prima? Il dialogo con Dybala è vivo, peccato che duri poco. Prende botte (da Colley, soprattutto), sfiora la rete anche nella ripresa. Nel finale chiede il cambio per un problema alla coscia destra. Kean (37′ st) ng.
ALL. ALLEGRI 6 La 400ª in Serie A è un condensato di passi in avanti e nuove leggerezze cui rimediare. La Juve subisce altri due gol: non sarà contento. Si prende la responsabilità di scegliere Bonucci rigorista e gli va bene.
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