La sua autocritica è stata onesta: il tecnico ha capito che la società non è contenta e non sarebbe una sorpresa se decidesse di fare un passo indietro
Lo chiamavano “maestro” perché Andrea Pirlo insegnava calcio, con le stesse invenzioni di Gianni Rivera al quale lo paragonò Gigi Simoni dopo un’amichevole estiva dell’Inter, e con le sue punizioni che aggiravano le barriere come quella corretta in gol da Inzaghi, contro il Liverpool nel 2007, quando il Milan festeggiò l’ultima Champions.