Contro il Porto è entrato. E, a suo modo, ha cambiato la partita. Al posto di un Calabria in difficoltà su Luis Diaz e non al meglio da un punto di vista fisico, vedi i giramenti di testa che hanno portato alla sostituzione, Pierre Kalulu si è fatto trovare pronto. Come sempre è capitato quando è stato chiamato in causa. Sulla corsa di desta è riuscito ad arginare, per quanto è possibile, il talento dell’esterno colombiano, proponendosi con coraggio, forza, esplositività, condizionando il gol del pareggio definitivo. Giocatore europeo. Da limare, certo, ma che ha una base decisamente importante.
13 presenze in Serie A la passata stagione, dove spesso è stato schierato per emergenza difensiva: a volte centrale (con gol contro il Genoa), a volte terzino destro, a volte terzino sinistro, Pierre Kalulu ha risposto sempre bene. Simbolo dello scouting rossonero, preso a zero dal Lione (intuizione di Moncada), scatenando la rabbia dei tifosi transalpini, il classe 2000, Under 21 francese, è il prototipo del giovane che il Milan cerca: tatticamente multidimensionale, veloce, coraggioso nell’affrontare l’uno contro uno. L’esempio che la strada presa è quella giusta.
E ora con Ballo Touré non al meglio e Theo Hernandez squalificato, contro l’Inter può toccare all’ex capitano delle giovanili del Lione, pronto a giocare sia a destra con slittamento di Calabria a sinistra, o direttamente sull’out mancino, dove ha già giocato. Universale. Con dei limiti sui quali lavorare, ovviamente. Ma con una base pronta per giocare dall’inizio certe sfide. Come quella con l’Inter, che sarà molto probabilmente il suo primo derby da titolare.