L’affare non è ancora chiuso, ma l’operazione Locatelli –Juve ha subito una svolta destinata a essere decisiva. A imprimerla è stata il Sassuolo, che è in ottimi rapporti con la Juventus e ha capito perfettamente che l’azzurro ha in testa soltanto una opzione: quella bianconera. Così, dopo che nell’incontro di venerdì a Verona tra i due club era emersa una sostanziale distanza nella formula, per uscire dal vicolo del prestito con diritto che diventa obbligo (offerta Juve) o dell’obbligo a prescindere (richiesta del Sassuolo), nelle ultime ore sono stati effettuati passi importanti per allargare il tavolo. In che modo? Sfruttando quella che, da almeno un mese, era considerata la carta jolly per arrivare a un compromesso. Ossia l’inserimento di una contropartita tecnica. Di tutti i giovani valutati (da Rovella a Fagioli fino a Da Graca ), il preferito del Sassuolo è sempre stato Radu Dragusin , 19enne difensore romeno lanciato da Andrea Pirlo durante la scorsa stagione. I neroverdi hanno rotto gli indugi decidendo di sostituire Marlon (passato allo Shakhtar) con lo juventino. La trattativa è in fase avanzata.
SUMMIT IMMINENTE – La Juventus avrebbe preferito impostare una operazione stile Chiesa 2020, in soldi. Ma il mancato accordo di venerdì (prestito biennale con obbligo di riscatto in caso di Champions per un totale di quasi 40 milioni bonus compresi) ha orientato le due società a valutare altre soluzioni: quella di Dragusin appunto. Il centrale romeno s’appresta a trasferirsi in Emilia a titolo definitivo. Un’operazione che, in modo diretto o indiretto, aiuterà la Juventus nel soddisfare i 40 milioni richiesti dal Sassuolo e già offerti dall’Arsenal, che però non scalda più di tanto il 23enne ex Milan.
Di fatto i neroverdi hanno fatto un passo verso i bianconeri, accettando l’inserimento di una contropartita tecnica, e il club di Agnelli ne ha fatto uno nei confronti della società della famiglia Squinzi sacrificando il gioiellino Dragusin.
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