Manuel Locatelli è l’unico vero acquisto del mercato della Juve, oltre al ritorno di Moise Kean e all’arrivo del giovane brasiliano Kaio Jorge. In questo momento, per i bianconeri e per Max Allegri, l’ex Sassuolo diventa un giocatore fondamentale, da subito. Il rodaggio per Locatelli è stato breve e doloroso, ed è già finito: un minuto a Udine, a fine partita sul 2-2, e 24 minuti nel ko interno con l’Empoli. In seguito è arrivata la buona prestazione offerta in Nazionale contro la Svizzera, quando è stato uno dei migliori fra gli Azzurri. Basta, stop. Ora non c’è più tempo da perdere, perché una Juve in stato di emergenza, con un punto in classifica, con qualche acciacco e con il problema dei sudamericani impegnati a oltranza nelle qualificazioni mondiali, è già attesa da una serie di partite in cui è vietato sbagliare.
SUBITO PARTITE DECISIVE, SERVE UN LEADER A CENTROCAMPO – In una settimana: Napoli-Juve, Malmoe-Juve e Juve-Milan. Partire in cui serviranno mente fredda e cuore caldo. Partite nelle quali Locatelli dovrà subito prendere il comando del centrocampo bianconero, il settore più in difficoltà della squadra e il meno rinforzato, ormai da tempo, sul mercato. Con Arthur ancora infortunato, Bentancur in nazionale e acciaccato, McKennie alle prese con problemi disciplinari, Rabiot in rodaggio e Ramsey ancora alla ricerca di un ruolo e di una dimensione in questa Juve (che voleva venderlo e non ci è riuscita), e soprattutto con il vuoto del regista di ruolo (Pjanic) che non è arrivato, a Locatelli spetta il compito di prendere il comando, di cantare e di portare la croce. Troppe responsabilità? Forse sì, ma la Juve di oggi ha un bisogno tremendo, quasi disperato, di lui. E il classe 1998 di Lecco ha l’onore e l’onere di doversi far trovare pronto. Se Locatelli è un giocatore ‘da Juve’, questo è già il momento di dimostrarlo.