TORINO – A metà giugno già sapeva che il suo futuro sarebbe stato granata. Ci è voluto un corteggiamento lungo quasi un anno per far sì che Ruggero Ludergnani sposasse il mondo Toro. La garanzia di Davide Vagnati ha avuto un peso notevole, ma sono i fatti che parlano per l’ex capo del vivaio della Spal. In particolare il lavoro svolto in Emilia: le strutture, lo scouting a livello internazionale e infine i risultati. Non certo un contorno, anzi. Ha raccolto l’eredità lasciata da Massimo Bava, che per nove anni ha servito il Toro con competenza straordinaria. Lo dicono i trofei e i giocatori lanciati nel panorama dei professionisti. Ora Ludergnani, intervistato da Torino Channel, guarda avanti: «Mi sembra di essere arrivato qui ieri. Ci tengo a ringraziare tutti, mi hanno accolto benissimo e mi permettono di lavorare bene. Sono stati mesi intensi e produttivi. Abbiamo messo basi importanti e c’è un ottimo clima, che ci permette di sviluppare le idee che abbiamo». A partire dal convitto: chi arriva da fuori risiede già da luglio all’International Training Centre of the ILO. Centro d’eccellenza dell’Onu a Torino, la prima mossa del nuovo corso Ludergnani, che spiega: «Il Toro ha la necessità di investire in strutture. Il convitto era un obiettivo di cui ho parlato il primo giorno col presidente. Servivano soprattutto persone che stessero vicine ai ragazzi e per questo abbiamo inserito un nuovo team di esperti che seguono i nostri tesserati. Vogliamo solo persone attente ai ragazzi».
Toro, strutture e uomini
Strutture e uomini: così Ludergnani vuole fare la differenza. Sa che l’impronta del futuro non può che passare dalla creazione di una casa per le giovanili, oggi confinate fra Biella (la Primavera di Coppitelli) e il Cit Turin (le altre squadre del vivaio). Ogni riferimento al Robaldo, ovviamente, non è casuale. L’auspicio è che dopo le operazioni di pulizia dell’area di Strada Castello di Mirafiori, dove sorgerà la nuova casa del vivaio, si possa procedere a passo decisamente più svelto: a questo ritmo, infatti, anche l’inizio del 2023 per un’ipotetica inaugurazione pare una chimera. Ora per il Toro non ci sono più alibi: i permessi per procedere con la costruzione ci sono da luglio, per cui non resta che costruire. Quello che, nel suo piccolo, sta facendo Ludergnani pur di arricchire la qualità dell’intero vivaio. Racconta così alcuni dettagli: «Vogliamo creare identità forte anche nei principi di gioco. E’ un passo importante per il percorso di crescita. Un’idea che è nata proprio grazie ad Antonino Asta (tecnico dell’Under 18, nonché coordinatore delle attività degli allenatori delle altre formazioni del settore giovanile).
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