Il centravanti reggino, detto “Caribù”, e una rete storica nello spareggio col Bari a Napoli. Una storia con un centravanti pingue, una vecchia gloria, una tassa sul vino e una regione martoriata che esplode di gioia
A contrastare l’idea di un Sud che in quell’alba degli anni 70 – visto dal Nord dell’Italia – era ancorato al passato e immobile in ogni sua posa sociale, arrivò il gol di testa di un centravanti che in un pomeriggio di fine giugno saltò come un capretto in mezzo all’area, colpì il pallone di testa e quando atterrò scoprì di aver portato – per la prima volta nella storia – il Catanzaro in Serie A. Per la città di Catanzaro – anzi per l’intera Calabria – quel volo a planare ebbe la stessa valenza dell’atterraggio sulla Luna, avvenuto soltanto un paio d’anni prima.