Li chiamavano i gemelli del gol, si sono trovati e persi, a Londra si sono presi quello che avevano mancato nel 1992 con la Samp. E la storia continua
Non si stavano solo abbracciando l’un l’altro, stavano stringendo forte il passato, gli anni felici e spettinati, l’età più bella che li aveva visti – insieme – rincorrere un pallone. Erano come bambini che – diventati adulti – ritrovano dentro un cassetto una vecchia foto e se la tengono tra le mani, con le dita sfiorano i contorni e – come da un incantesimo – par di sentire le voci che risuonano. Ogni voce è un ricordo, ogni ricordo una carezza al cuore. Vincere significa accettare che il Tempo faccia il suo lavoro, compiersi. È successo a Wembley, tenera è stata la notte di Roberto Mancini e Luca Vialli.