CAGLIARI – Dopo Benevento–Cagliari contro di lui c’è anche una interrogazione parlamentare. Ma a Dualchi, paese di 600 anime in provincia di Nuoro, per l’arbitro Var Paolo Mazzoleni è pronta la cittadinanza onoraria. La proposta arriva dal sindaco Ignazio Piras. Motivazione? “Finalmente un arbitro imparziale – spiega il primo cittadino – ha dimostrato grande coraggio, non ha ceduto ai condizionamenti ambientali e ha avuto il coraggio di certificare la realtà all’arbitro Doveri, in un momento in cui sarebbe stato molto più comodo, come dimostrano le reazioni scomposte e pericolose che ne sono conseguite, chiudere gli occhi e certificare “le verità” di comodo che piacciono“. Piras, sardista e tifoso del Cagliari, per il centenario della squadra del cuore ha colorato panchine e pali della luce del suo Comune di rossoblù. Ma le ragioni della sua scelta vanno al di là del tifo. “È in momenti come questi, quando qualcuno si oppone al pensiero comune e decide di vedere la vera realtà, che dobbiamo schierarci e non fare finta di nulla, altrimenti avremmo sempre meno Mazzoleni e sempre più servi sciocchi che si adattano al pensiero di comodo, a discapito di squadre come il Cagliari che le salvezze se le sudano in campo ed accettano, nel caso il campo lo decretasse, anche la retrocessione“. Una risposta anche all’interrogazione presentata dalla senatrice Sandra Lonardo, moglie del sindaco di Benevento Clemente Mastella. “Se tacciamo è chiaro che questo spettacolo indecoroso e intimidatorio che ne è derivato alla giusta decisione di Mazzoleni, che seguiva quella altrettanto giusta di Napoli, dove si è avuto il coraggio addirittura di scomodare il Parlamento italiano nel corso della peggiore crisi sociale ed economica del dopoguerra, avrà gli effetti sperati condizionando le ultime tre partite di campionato grazie ad arbitri lasciati in balia di certa politica“. Una promessa. “Alla fine del campionato – chiude Piras – saremo lieti di ospitare nel nostro Comune Mazzoleni come simbolo di un calcio pulito che fischia in base a ciò che vede e non in base ai padrini che ci sono dietro le squadre di calcio“.
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