Meritocrazia. E’ un concetto sul quale si basano le scelte di Pioli, che da quando è arrivato al Milan ha dimostrato di puntare sulla profondità della rosa, dando spazio a chi dimostra qualcosa in più, in allenamento e in partita. Il discorso è valido anche per Tiemoué Bakayoko, il quale però fatica a mettere sul campo, quando conta, l’ottimo lavoro che fa a Milanello. Il centrocampista francese, da quando è tornato in rossonero, ha giocato complessivamente 307′ tra campionato e Champions League, senza riuscire a fare la differenza. Doveva portare esperienza, fisicità, in un ambiente che conosce bene, è finito per essere l’ultima scelta. Altro che valore aggiunto.
Il Milan l’ha voluto fortemente, dopo un’estate di trattativa con il Chelsea ha strappato un accordo di prestito biennale, con riscatto a 15 milioni di euro, l’operazione non ha dato però i suoi frutti, almeno per il momento. Bakayoko, che non beneficia del Decreto Crescita, oltre a non fare la differenza costa alle casse rossonere oltre 5 milioni di euro all’anno, considerando i circa 750mila euro per il prestito oneroso e i 4,6 milioni di euro lordi per lo stipendio. Troppo per un giocatore