TORINO – È Alvaro Morata, insieme a Chiesa, il protagonista di una serata che ha visto la Juventus vincere in rimonta sulla Lazio allo Stadium. Due gol e un assist per lo spagnolo, che con Ronaldo in panchina (ed entrato nel finale) dimostra di non aver dimenticato come si segna: “Quando si gioca con l’attaccante più forte della storia del calcio – spiega Morata omaggiando CR7 – è normale pensare prima ad assistere lui, che è un robot e fa gol sempre. Quest’anno poi mister Pirlo mi chiede anche di giocare tra le linee, perché sa che posso farlo, mentre prima nessuno me l’aveva mai chiesto. Mi piace segnare ma anche far segnare i compagni, come stasera con Rabiot che poi – dice sorridendo – ha tirato una martellata”.
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Aspettando il Porto
Una prestazione super per lo spagnolo, dopo le difficoltà dovute all’infezione virale che lo aveva colpito di recente: “È stato un periodo duro – confessa – perché mi mancava forza sia in allenamento che in partita. Ora per fortuna sto recuperando e mi sento bene”. Soddisfazione ed orgoglio poi per il successo sulla Lazio e in vista del ritorno degli ottavi di Champions contro il Porto, da affrontare martedì prossimo (9 marzo) dopo il 2-1 incassato all’andata: “La vittoria di questa sera è importantissima, perché è un segnale a tutti quelli che si aspettavano una nostra caduta e perché ottenuta con una grande reazione dopo lo svantaggio causato da un nostro errore. Ora testa al Porto – conclude Morata – ci giochiamo la vita”.
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