TORINO – “Grande Roma”. Così parla Josè Mourinho dopo il match perso 1-0 allo Stadium contro la Juventus. Un risultato che secondo il tecnico dei giallorossi non rispecchia quanto si è visto in campo: “Qualche anno fa qui avevo vinto senza meritare troppo (il riferimento è al successo ottenuto con il Manchester United in Champions League, ndr) oggi invece abbiamo perso una partita che meritavamo almeno di pareggiare. Siamo stati bravi a controllare le ripartenze di gente come Cuadrado o Chiesa e a mettere in difficoltà una squadra che dietro ha due professori come Chiellini e Bonucci”.
Applausi ai suoi
Al di là del risultato dunque il portoghese applaude i suoi: “Faccio i complimenti a tutti per l’organizzazione, per i giocatori che hanno avuto difficoltà in settimana e sono riusciti a giocare, complimenti per il coraggio e la concentrazione. Ovviamente una sconfitta resta una sconfitta, ma se penso alla natura del nostro progetto devo guardare anche alla crescita della squadra e del modo di giocare. Oggi – ha proseguito Mourinho – chi meritava più di vincere ha perso e spero che le parole che abbiamo sentito dalla Juventus negli spogliatoi le dicano anche pubblicamente. Cosa hanno detto? Abbiamo giocato molto bene, loro hanno avuto delle difficoltà e lo sanno perché sono dei professionisti“.
Polemica sul recupero
Polemica però sui tre minuti di recupero concessi dall’arbitro Orsato, considerati insufficienti dallo ‘Special One’: “Non sono stato contento del recupero, perché è un episodio che dimostra chiaramente un’intenzione. Altra cosa invece è quello del rigore (assegnato prima che Abraham spingesse la palla in rete, ndr), che preferisco non commentare. Voglio comunque isolarmi da questo – ha concluso il portoghese – e concentrarmi piuttosto su tutto quello che la mia squadra ha fatto”. Sulla ‘discussione’ tra Abraham e Veretout per chi dovesse calciare il penalty (poi sbagliato del francese), questa è invece la spiegazione di Mou: “Tammy è un ragazzo coraggioso, pieno di fiducia, è entrato nell’azione del rigore e poco prima aveva avuto un’ottima iniziativa individuale. Noi abbiamo chiaramente una gerarchia: il primo rigorista è Veretout, il secondo è Pellegrini e il terzo è Abraham. Ma se un giocatore vuole tirare possono decidere loro, per me non è un problema“.