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Napoli-Juventus 2-1: Szczesny e Kean che papere! E Max è nei guai

NAPOLIDue errori pazzeschi, due regali al Napoli (comunque meritevole del successo) e la Juventus non esce dal tunnel di una crisi d’identità più che di risultati. Perché più dell’unico punto in classifica, stupisce molto di più l’assenza di carattere e capacità di reagire della squadra. Otto giocatori fuori, di cui cinque titolari chiave (Cuadrado, Chiesa, Dybala, Alex Sandro, Danilo), sono una giustificazione non un alibi. E rappresentano l’ultimo baluardo a difesa della Juventus, un punto in tre partite, cinque gol incassati (quattro dei quali assimilabili ad autogol) e tre fatti. Ma nascondersi dietro una formazione da inventare e circostanze complicate sarebbe un errore da parte di Massimiliano Allegri e la dirigenza della Juventus, chiamati a intervenire di fronte a una situazione difficilissima. Certo, la Juventus è già passata di lì e se l’è cavata, proprio con Max in panchina, ma attenzione a appoggiare troppe speranze sulla rievocazione del 2015-16, perché diversa era la composizione della rosa, sotto il profilo tecnico e sotto quello caratteriale.

Il piano

La Juventus di Napoli aveva un piano gara chiaro e, tutto sommato, logico: nelle condizioni critiche, l’unica speranza era difendersi e ripartire in contropiede. Il piano funziona nel primo tempo, crolla miseramente nel secondo, quando ancora una volta decide Szczesny, sulla cui coscienza inizia ad accumularsi un fardello importante, e il colpo di grazia lo assesta proprio Kean, l’uomo della speranza, partito in panchina e lanciato nel secondo tempo. Ancora una volta, insomma, la Juventus crolla alla prima difficoltà e, ancora una volta, quella difficoltà se la autoinfligge. Il pareggio di Udine aveva, comunque, lasciato la sensazione di una squadra solida: le sconfitte contro Empoli e Napoli lasciano dubbi angoscianti perché possono anche essere segnali di limiti psicologico-caratteriali profondi. Tutto va aggiornato: martedì in Champions, contro il Malmoe in Svezia, tornano i sudamericani e Chiesa, poi ci sarà il Milan in casa. Nel giro di una settimana si possono ritrovare sicurezze, punti e ottimismo, ma restano gli 8 punti buttati via.

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Napoli-Juve 2-1: Morata illude, che errori di Szczesny e Kean!

Primo tempo

Nei primi dieci minuti, chi la guarda in tv non sa di che colore è la maglietta di Ospina. Si gioca solo nell’area della Juventus, ma in compenso non è che Szczesny debba sporcarsi i guanti. Poi in una delle prime sortite della Juventus, Manolas combina un pasticcio: è sulla destra, controlla in modo superficiale la palla per saltare Morata in pressing e la perde, favorendo l’allungo dello spagnolo che poi, defilato, infilza Ospina con un diagonale. E’ il 10′ del primo tempo e la Juventus gela il Maradona, che diventa teatro di altri 35 minuti nei quali i bianconeri si difendono con ordine e ostinazione, mentre il Napoli si va a ingolfare nel mezzo, dove Locatelli fa da schermo e organizza le ripartente bianconere. E sono quest’ultime ad animare la partita con due occasioni (Morata e Kulusevski) che la Juventus non concretizza, ma fa tremare il Napoli.

Secondo tempo

Nella ripresa il Napoli è più cattivo agonisticamente, trascinato da Anguissa, che si presenta con una prestazione mostruosa di forza fisica, interdizione e anche qualità. E al 57′ arriva il pareggio di Politano che riscuote il credito con il destino, sfruttando una papera di Szczesny: tiro a giro da sinistra di Insigne, il polacco si tuffa e intercetta il tiro, ma non riesce né a bloccarlo né ad allontanarlo, la palla rimbalza a due metri dalla porta dove è appostato Politano che la butta dentro. E la Juventus va in crisi: tutto l’ordine e la calma del primo tempo si incrina di fronte al ritrovato coraggio del Napoli. L’infortunio di Pellegrini, nel frattempo, porta la Juventus con un 3-5-2 con De Sciglio esterno sinistro e Bernardeschi terzino destro e l’inserimento di De Ligt nei tre in mezzo. Non cambia molto, la Juventus soffre e arriva il gol del 2-1 del Napoli, con un altro spaventoso errore difensivo. Kean, entrato al posto di Morata, incorna incomprensibilmente nella sua porta un corner azzurro, costringendo Szczesny a respingere d’istinto e favorendo il tap in di Koulibaly. Non si può dire che il vantaggio della squadra di Spalletti non sia meritato, considerato il volume di gioco della ripresa, ma anche il secondo gol è frutto di uno svarione psichedelico dei bianconeri. E finisce così, lasciando la Juventus ai suoi dubbi e il Napoli alla sua solidità.

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Napoli-Juve, quanti errori: Szczesny e Kean bersagli dell’ironia social

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