Ieri prima partitella della stagione undici contro undici con gli occhi puntati su Magnus Warming, 21 anni, secondo acquisto granata dopo il portiere Etrit Berisha. Cominciamo con le formazioni che ha schierato Juric. Primi lampi di Toro, dunque. Con la pettorina granata, con il 3-4-2-1 sono scesi in campo: Milinkovic-Savic; Bremer, Lyanco, Buongiorno; Singo, Lukic, Mandragora, Aina; Verdi, Baselli; Sanabria. Molti gli spunti interessanti. Come gli esterni che dovrebbero essere quelli titolari (Singo e Aina o Ansaldi) e l’esperimento Baselli-Verdi come trequartisti. Baselli ha segnato anche un gol su assist di Sanabria. Con la pettorina verde (4-3-3): Berisha; Vojvoda, Izzo, Djidji, Ansaldi; Segre, Rincon, Kone; Millico, Zaza e Warming. Il primo tempo si è concluso a favore dei “granata”. Nel secondo tempo Juric ha mischiato le carte. […] Hanno vinto i granata con gol di Zaza, motivatissimo.
Warming: Juric lo prova largo a sinistra, ma non brilla
E veniamo al giovane danese. Warming – come è naturale che sia – è ancora molto spaesato, a tratti addirittura confuso. Fisiologico, no? Ha corso molto e si è impegnato, ma sotto l’aspetto della concretezza non ha fatto vedere niente di particolarmente interessante e promettente. Fragile, non ha mai saltato l’uomo, spesso si è trovato fuori dalla manovra. E anche tecnicamente ci è sembrato un po’ carente. Difficile che possa vincere contrasti con i difensori italiani, considerando pure la sua struttura fisica. Naturalmente è solo una prima impressione e il ragazzo ha il tempo per dimostrare di essere all’altezza. L’aspetto… “confortante” è che corre molto. In tutte e due le partite Juric lo ha fatto giocare largo a sinistra.
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