TORINO – L’emergenza sembra finalmente alla fine, al netto della preoccupazione per la positività al Covid di Bentancur, ma Andrea Pirlo contro la Lazio non potrà ancora godersi l’imbarazzo della scelta che la rosa al completo gli consentirebbe: «Stamattina qualcuno si è allenato in parte con la squadra, fortunatamente c’è ancora un giorno per recuperare. Peccato per l’assenza di Bentancur. Abbiamo saputo oggi delle positività nello Spezia, vedremo i prossimi tamponi. A centrocampo non siamo molti, dovremo inventarci qualcosa per cercare di mettere in campo la formazione migliore».
DUBBI E CERTEZZE – L’invenzione potrebbe essere il lancio dal primo minuto di Fagioli in Serie A: «Fagioli può giocare o meno, dipende anche da chi avremo a disposizione. Lui sta facendo bene, si sta allenando nel modo giusto e se decidessimo di farlo giocare dall’inizio saremmo tranquilli». A metà campo le certezze dovrebbero essere Rabiot, Ramsey e McKennie, fresco di riscatto da parte della Juventus «Ma non deve pensare di essere arrivato – sottolinea Pirlo – Anzi, deve considerarlo un punto di partenza. Ramsey sta bene e potrà sicuramente essere della partita e rappresentare un’arma in più». Chi non ci sarà sicuramente è Arthur: «Ha fatto una visita ieri ed è andata bene, il dolore sta diminuendo, vedremo ma speriamo possa darci una mano a partire dal Porto». E chi ci sarà sicuramente Cristiano Ronaldo: «Come a tutti quando giochi tante partite una giornata o due di riposo farebbero bene anche a lui. Ora però siamo contati, Cristiano ha stretto e stringerà ancora i denti». Per il resto, tanti dubbi da risolvere domattina: «De Ligt non si è ancora allenato per la botta presa a Verona, vediamo domani. Bonucci ha fatto una parte di allenamento oggi, però viene da 16 giorni di inattività e non è che ci sia il 100 per 100 di possibilità che possa partire dall’inizio. Morata sta meglio, speriamo possa fare più di mezzora».
GRINTA JUVE – Già, con lo Spezia allo spagnolo sono bastati 30 minuti per spaccare la partita, ma contro la Lazio potrebbero servirne di più, in una sfida chiave per continuare la rincorsa in campionato. Rincorsa in cui Pirlo crede e lo ribadisce, difendendo il gruppo e lo spirito con cui gioca: «Tutte le partite sono decisive alla Juventus. Ora la Lazio che è molto importante per il campionato, poi al Porto. Ora dobbiamo concentrarci con tutte le forze per battere la Lazio. L’entusiasmo c’è, non abbiamo bisogno di ritrovarlo. Stiamo facendo tante partite ravvicinate e sentir dire che manca grinta non mi piace come non mi piaceva da giocatore. Vedo le cose più sotto l’aspetto tecnico tattico. Le parole di Sacchi sui giovani confusi e il gruppo che sta tradendo la storia del club? Non le ho lette ma i giovani mi sembra si siano inseriti bene: Chiesa ha fatto 10 gol, Kulusevski e McKennie 5. Anzi, credo stiano stupendo. I veterani li hanno sempre aiutati a inserirsi, perché arrivare alla Juve non è facile. E stanno dando una mano anche adesso anche se non riescon a essere sempre in campo. Su questo sono tranquillo e fiducioso, il gruppo storico fa sempre la sua parte».
LAZIO E INTER – Giovanie vecchi la propria parte dovranno farla tutti al meglio domani, nonostante acciacchi e stanchezza: «Dovremo fare una partita intelligente, sapendo di non essere al massimo dopo tante partite: quindi sarà necessario gestire al meglio le forze. La Lazio è una grande squadra, che gioca insieme da 5-6 anni, quindi hanno un gioco ben definito e i risultati parlano per loro. La stiamo preparando nel migliore dei modi considerando le loro caratteristiche: molto bravi in contropiede e a gestire la palla soprattutto con le mezzali». Armi da disinnescare per continuare a inseguire l’Inter: «La fuga dei nerazzurri non mi preoccupa come non mi preoccupava la settimana scorsa: abbiamo vinto noi e hanno vinto loro, dunque non è cambiato niente. Dobbiamo pensare a vincere, se poi loro le vinceranno tutte gli faremo i complimenti. Dunque non mi sento di dire che l’obiettivo è la Champions. Il progetto va avanti: all’inizio sembrava bello perché c’erano i giovani, ora sembra che i giovani non vadano più bene. Di volta in volta i giudizi cambiano, ma noi siamo tranquilli perché abbiamo in testa le nostre cose. Il progetto va avanti senza paura di sbagliare, anche se sappiamo che non dovremo sbagliare».