Prima Manuel Locatelli oppure Miralem Pjanic? Prima il colpo inseguito da settimane oppure il ritorno a casa di uno degli esuberi più indesiderati a Barcellona? E se arriva unicamente il centrocampista del Sassuolo, che ne sarà del regista bosniaco? La Juventus è pronta a tutte le eventualità, fermo restando che l’opzione legata all’ex romanista deve rivelarsi una sacrosanta opportunità, altrimenti amen. Dal fronte catalano non ci si schioda di un millimetro dalla posizione di sempre, firmata e controfirmata dal tecnico Ronald Koeman: per Mire c’è stato pochissimo spazio la scorsa stagione (30 presenze complessive, con subentri in abbondanza, e 30 partenze dalla panchina nella sola Liga 2020-21), ce ne sarà ancor meno nel campionato spagnolo al via nel weekend e le esclusioni accumulate in questa fase ricca di amichevoli raccontano la medesima favola. Anche nel Gamper dell’altra sera, oltre agli sparuti fischi che i tifosi presenti allo stadio Johan Cruyff gli hanno dedicato al momento della presentazione della rosa, il 31enne di passaporto anche lussemburghese ha visto il match contro i suoi ex compagni dalla panchina. E le occhiate scambiate nel prepartita con Massimiliano Allegri non sono un dettaglio insignificante, tutt’altro. Cosa bolle, intanto, nella pentola juventina? Il fatto che Pjanic sia certamente un rinforzo intrigante, in grado di spostare gli equilibri, ma alle giuste condizioni. Quelle che, ora come ora, non fanno pensare a un’accelerata bianconera, a meno di clamorose novità.
È vero che le fonti catalane non smettono di cantare lo stesso brano degli ultimi giorni: Pjanic non ha futuro nel Barcellona (l’ultima gara da 90 minuti con la camiseta blaugrana indosso risale al 22 dicembre 2020 a Valladolid), però guadagna più di 8 milioni con i bonus e anche se il Barça contribuisse al pagamento dell’ingaggio – ipotesi che la stampa locale continua a sponsorizzare come fosse qualcosa di automatico – resta il fatto che la Juventus dovrebbe comunque accollarsi uno stipendio non indifferente. In soldoni, come minimo non meno di cinque milioni, a sentire le ultime indiscrezioni sull’argomento. Altra storia, invece, qualora Mire voglia ridursi la retribuzione, ma è altrettanto comprensibile che alla Continassa si facciano comunque due conti e pensino che l’affare non sia così in dirittura. Anche perché, dando un’occhiata alla rosa di Allegri, del centrocampo degli ex campioni d’Italia fa tuttora parte Aaron Ramsey, che ha due anni di contratto con la Juve a 8 milioni netti d’ingaggio, premi compresi. Il gallese non ha voglia di lasciare Torino, dove si trova benissimo assieme alla sua famiglia, senza contare il desiderio – più volte manifestato dall’ex Arsenal alla dirigenza – di giocarsi le proprie possibilità con il nuovo tecnico. Che sia un novello regista davanti alla difesa oppure torni a occupare le mattonelle più congeniali alla sua persona, il nodo resta: Ramsey, pur essendo stato oggetto di sondaggi da parte di club di punta della Premier League, non è mai stato al centro di una trattativa vera e propria. Lui, poi, intende rimanere. E se il gallese non parte, è praticamente impossibile che Pjanic trovi un posto in fase di composizione delle liste.
Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport