«Mi hanno voluto fortemente negli ultimi giorni di mercato e io non potevo restare a Barcellona con Koeman: avrei perso un altro anno e non mi andava perché ho voglia di giocare. Il Besiktas è campione di Turchia, è in Champions e… ha la maglia bianconera. Mi hanno accolto alla grande, sarà un’altra bella sfida».
Quanto è stato vicino al ritorno alla Juventus?
«Ci sono stati dei contatti e degli appuntamenti con il mio agente, ma il mercato non è mai facile. Mi sarebbe piaciuto tornare e avrei fatto di tutto per ritrovare Allegri. Amo la Juventus, sono legato ai tifosi e ho un ottimo feeling con il presidente Agnelli. Però nel calcio bisogna guardare avanti e, siccome prima di tutto sono un professionista, adesso voglio togliermi delle belle soddisfazioni con il Besiktas».
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Ha fatto in tempo a giocare con Cristiano Ronaldo nella Juventus e con Messi nel Barcellona: ci pensa ogni tanto?
«Sì e mi sento molto fortunato: aver giocato con due extraterrestri così vale come un trofeo. Sono diversi, Leo e Cris, ma anche molto simili: vivono per competere e vincere, anche in allenamento. Cristiano cura ogni minimo dettaglio, ma non pensiate che Messi non sia un gran lavoratore. Leo, però, ha un dono unico: gli riesce tutto con una semplicità estrema. Anche le punizioni…»
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Che idea si è fatto dalla partenza lenta dei bianconeri?
«È soltanto l’inizio, bisogna restare calmi. E poi c’è Allegri, una garanzia: nessuno è meglio di lui in queste situazioni».
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Con l’addio di Ronaldo, si aspetta anche lei il salto di qualità definitivo di Dybala?
«Paulo ha un grosso peso sulle spalle, ma è già un campione. Io ho avuto la fortuna di giocare con Ronaldo e Messi. Cris e Leo sono due extraterrestri, però è Paulo quello con cui mi sono divertito di più: era tanto bello quanto semplice trovarlo tra le linee e se gli chiedi l’uno-due sai che con lui la pal la torna perfetta. Dybala è un top, ma come tutti ha bisogno della squadra»
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