Era il gennaio 1988, il Milan di Sacchi sbancò il Comunale e nel dopopartita il presidente pronunciò la “parolina proibita”. Cinque mesi dopo a Como arrivò il primo tricolore della nuova era rossonera
Fuoriclasse in campo e fuoriclasse in tribuna. Juventus contro Milan, il Gotha del calcio italiano. I bianconeri nella versione “ridotta” del dopo-Platini e i rossoneri di Arrigo Sacchi che, lentamente, sta conquistando posizioni nella gerarchia della critica e da Signor Nessuno che era, quand’è sbarcato dalla Romagna l’estate precedente, è diventato il Vate di Fusignano (definizione che contiene non poco sarcasmo). Sono diciotto anni che il Milan non vince in casa della Juve e questa volta partono favoriti: lo dice il netto successo contro il Napoli, la domenica precedente, un 4-1 che ha schiantato Maradona e soci e ha fatto parlare di scudetto in casa del Diavolo.