Il problema è la testa, anzi le teste dei giocatori della sua rosa: Andrea Pirlo deve tenerle concentrate, focalizzate sull’obiettivo, vitale, del quarto posto. Compito non facile, a giudicare dalle ultime prestazioni della Juventus che all’andamento altalenante con cui procede fin dall’inizio del campionato, ha aggiunto una certa abulia agonistica che caratterizza lunghi tratti della partita (vedi il primo tempo contro la Fiorentina). Mormorano, dalle parti della Continassa: sono troppo pochi i giocatori con la certezza di fare parte della Juventus della prossima stagione, troppa poca gente, insomma, in grado di mettere qualcosa in più per evitare l’umiliazione dell’Europa League. Per affermarlo con certezza bisognerebbe essere nella testa dei giocatori bianconeri e capire se veramente c’è un problema motivazionale, ma è un fatto che sono davvero pochi i giocatori sicuri del proprio futuro in bianconero: Danilo, Kulusevski, McKennie, Chiesa, Cuadrado, Bonucci, Chiellini (se non lascia) e Arthur. Gli altri hanno delle possibilità di non far parte della rosa della prossima stagione. Alcuni molto poche, vedi Szczesny o Bentancur, altri molte di più, vedi Bernardeschi o Alex Sandro, ma la grande incertezza che avvolge il finale di stagione della Juventus, condiziona le performance dei bianconeri. Perché con tutte le chiacchiere che circondano l’allenatore e i pensieri che ognuno può avere sul proprio futuro, ci possono essere quei cali che stupiscono chi osserva pensando a una squadra decisa a salvare il quarto posto e l’orgoglio.
Il problema di Pirlo, dunque, è mettere la squadra di fronte alle sue responsabilità, scuotere i giocatori, dare loro quella determinazione di lottare su ogni pallone, di dare un contributo che vada oltre il proprio compito, ma che aiuti i compagni in qualsiasi zona del campo. Pirlo, nelle ultime cinque partite di campionato, non ha più modo di allenare la tattica e di trasmettere idee di calcio troppo complicate, deve allenare le teste, sovralimentare le motivazioni, ricompattare un gruppo che è parso, domenica pomeriggio dopo la partita, il primo a essere deluso e demotivato per la stagione e per come è stata affrontata dalla squadra. Se Pirlo riesce a spazzare via le ansie da futuro e tira fuori la grinta per il presente ha risolto più della metà dei suoi problemi.
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