ROMA – La Roma batte di misura il Genoa grazie ad un bellissimo colpo di testa di Mancini al 24′ ed infila il secondo successo consecutivo dopo il 2-1 ottenuto a Firenze, portandosi così provvisoriamente al quarto posto della classifica di Serie A dopo 26 giornate, a -2 dalla Juventus terza (che ha però una gara in meno). Primo tempo equilibrato all’Olimpico, con l’ex Destro che prova a pungere, senza fortuna. Nella seconda frazione di gioco i giallorossi legittimano il successo e sfiorano a più riprese il raddoppio: il palo ferma prima Villar, poi Pedro (in fuorigioco, vanificando il raddoppio di Borja Mayoral).
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Mancini, che stacco! La Roma batte il Genoa 1-0
Le scelte di Fonseca e Ballardini
Fonseca recupera Smalling e lo schiera sul centro-sinistra in una difesa completata da Cristante e Mancini. Tra i pali c’è Pau Lopez, in mediana Diawara e Pellegrini, Karsdorp e Bruno Peres (preferito a Spinazzola) sugli esterni, mentre El Shaarawy e Pedro agiscono alle spalle di Borja Mayoral. Si affida agli ex Ballardini, che schiera contemporaneamente Zappacosta, Strootman e Destro. In porta torna Marchetti, linea a tre dietro con Masiello, Radovanovic e Criscito, Ghiglione si prende l’out destro, Zajc e Badelj chiudono il quadro a centrocampo, con Pjaca seconda punta.
Gran gol di Mancini: al 45′ Roma-Genoa 1-0
Basta una sortita offensiva di Destro al primo minuto, sventata dal pregevole recupero di Diawara, per far cambiare i piani a Fonseca: Cristante si sposta sul centro-sinistra, Smalling si piazza in mezzo. La Roma prende presto in mano le redini del gioco, mentre il Genoa resta compatto e prova a pungere in contropiede, e al 14′ è ancora Destro a creare qualche grattacapo alla sua ex squadra, ma il suo tiro, da posizione defilata, è ben controllato da Pau Lopez. Il risultato cambia al 24′ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Pellegrini (in doppia cifra nella speciale classifica gol più assist), Gianluca Mancini svetta nel cuore dell’area e firma l’1-0. I rossoblù subiscono il colpo e rischiano di capitolare tre minuti più tardi sul tentativo di Pedro, deviato in angolo da Marchetti, poi alzano il baricentro e si espongono a dei contropiedi non sfruttati da El Shaarawy, Pellegrini e Borja Mayoral. Due gialli pesanti per Ballardini in chiusura di primo tempo: Destro e Masiello saranno costretti a saltare il match con l’Udinese per squalifica.
Pali di Villar e Pedro, il Var annulla il 2-0 di Borja Mayoral
Cassata e Shomurodov prendono il posto di Ghiglione e Pjaca: Ballardini prova a dare una scossa ai suoi sin dal primo minuto del secondo tempo. L’ex Primavera della Juventus si mette subito in mostra con un gran destro ben parato da Pau Lopez (tutto inutile causa precedente fuorigioco di Destro), risposta della Roma affidata a Karsdorp, con capovolgimento di fronte non sfruttato da Zappacosta, il cui tiro da fuori viene strozzato, agevolando l’intervento del portiere giallorosso. Una super giocata di El Shaarawy mette in moto Mancini, ma l’ex Atalanta non trova il modo di calciare verso la porta ligure. Fonseca getta nella mischia Mkhitaryan e Villar in luogo di El Shaarawy e Diawara e l’armeno appare subito ispirato, protagonista di alcuni numeri in mezzo al campo che costringono Strootman a spendere un giallo (che si “vendica” con Mancini, ammonito). Il baricentro alto del Genoa rende il match frizzante, il resto lo fa un punteggio ancora in bilico: strepitosa azione personale di Villar al 67′, forse viziata da un possibile fallo di Mkhitaryan su Zajc in partenza, ma il palo salva il Grifone. Al 74′, invece, il Var annulla il raddoppio di Borja Mayoral, che aveva spinto in rete il pallone respinto da un nuovo legno giallorosso, stavolta colpito da Pedro di tacco. Lo spagnolo fa spazio al connazionale Carles Perez, avvicendamento di ex Roma per Ballardini: Scamacca entra al posto di Strootman, con Melegoni che rileva un acciaccato Zajc, mentre entra nella lista dei cattivi dell’arbitro anche Criscito. In un finale gestito con personalità dai padroni di casa, minutaggio anche per Spinazzola e Fazio (fuori Bruno Peres e Borja Mayoral).