REGGIO EMILIA – “Oggi non siamo stati bellissimi, ma abbiamo fatto una grande vittoria contro una squadra forte. Non eravamo brillanti, temo che ci siamo portati dietro la vittoria di Milano. Abbiamo dieci punti dalla Sampdoria, undici dall’Hellas Verona e meno tre dalla Roma. Abbiamo un punto in più dell’anno scorso e mancano cinque partite. Ora spingiamo ancora di più. Marlon in quel punto nasce dall’esigenza, non dal voler fare una cosa nuova”. Queste le parole dell’allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, dopo la vittoria sulla Sampdoria: “Avrei voluto avere qualcuno in panchina che mi spaccasse la partita. Non potevo mettere Boga perché avrei perso qualcuno da mettere nel secondo tempo. Non volevo difendermi a cinque e quindi ho deciso così. Purtroppo la Sampdoria ha pressato forte e non ci ha permesso di trasformarci da un sistema di gioco all’altro. Mancavano 45 minuti e ho pensato che avremmo potuto forzare di più“.
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Le idee e il domani
De Zerbi, inoltre, ha parlato a lungo di tattica, spiegando in cosa la squadra deve migliorare: “Il problema è che quando hai la palla contro la Sampdoria è il momento che ti devi preoccupare, di non perderla. Abbiamo fatto circolare la palla meno velocemente perché ci stavamo preparando a perdere il pallone. Non volevamo subire gol per la voglia di farlo, loro hanno gente come Keita, Candreva, Gabbiadini. Nel secondo tempo invece abbiamo saputo spingere un po’ di più. A volte veniamo etichettati come gioco orizzontale. Se perdiamo il pallone in questo modo ci prepariamo a prendere il gol. Quando andiamo più all’indietro del normale sappiamo cosa facciamo. Ho avuto fortuna nei cambi, a volte li ho sbagliati. Ho una squadra che credo si equivalga. Certo ho quei due o tre più forti, ma gli altri li tengo tutti in considerazione. In 38 partite si ha bisogno di tutti e io non voglio chiamarli in causa solo nelle difficoltà. Gioca uno o l’altro cambia poco. Obiang ultimamente sta facendo ottime cose, ma Maxime Lopez sta altrettanto bene. Spero di tornare a essere io un po’ più soggetto agli errori, perché ne abbiamo tanti fuori“. Ha, infine, parlato del futuro e di uno dei suoi uomini migliori, ovvero Maxime Lopez: «È un giocatore di quantità. Recupera un sacco di palloni. Dà una qualità incredibile. Potrebbe migliorare la velocità di pensiero. Magari ha un tocco in più nella testa, non nei piedi. Deve capire quando rubare palla e fare gol e quando invece deve gestire. Al di là dell’aspetto di classifica, io metto al primo posto i rapporti. Metto quello che l’ambiente mi ha dato, la società e i calciatori. Non è il fare le coppe a spostarmi. È chiaro che fare meglio di quanto stiamo facendo diventa complicato, ma vi assicuro che la scelta sarebbe riduttivo relegarla a una posizione in classifica. Senza parlare di altre squadre, non ci dormo la notte per capire cosa devo fare. Ho sempre scelto di pancia, ma qui è un discorso molto complesso”.
