La prova in Lituania ha fatto capire perché Mancini stravede per il marchigiano, perfetto per gli schemi in azzurro. Ma anche con Conte può tornare a volare
Può sembrare un’eresia, ma è quello che in tanti scrivevamo oltre un anno fa: Sensi poteva diventare il vero simbolo (con Lukaku) della nuova Inter. Se non si fosse infortunato, probabilmente non ci sarebbe stato bisogno di Eriksen. Un giocatore speciale Sensi, raro, con un fisico lontanissimo dal prototipo del calciatore moderno. Se sei così “piccolo”, “minuto”, per emergere devi avere doti fuori dal comune. Sensi le possiede. Ed è un guerriero che non si arrende mai. S’è visto anche in Lituania. Dentro lui, dentro un’Italia diversa. Due gol, suo il primo che risolve un assedio complicato, e un’altra gestione del gioco più fluida e creativa.