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Sukur, il peso di chiamarsi Hakan: “Mi hanno tolto patria e lavoro”

L’incontro per Sportweek. Lontano da casa, ha perso tutto e fatto mille lavori, anche l’autista Uber. Però sogna e parla ancora di calcio. “Felice che Calhanoglu sia all’Inter, perché resto un fiero nerazzurro: farà pentire il Milan”

Il centravanti più importante della storia turca, dalla Turchia è bandito. Ricercato. Cancellato perfino dalla memoria. Hakan Sukur è un fantasma che ora sta ricostruendo la sua esistenza a Palo Alto, California, da dove Istanbul sembra un puntino lontano e i 189 gol segnati col Galatasaray un ricordo perso nelle nebbie: sull’ex Toro, Inter e Parma pende un ordine di cattura con l’accusa di far parte del movimento di Fethullah Gulen, l’ideologo islamico considerato la mente del tentativo di colpo di Stato del 2016.

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