Nella falsa partenza della nuova Juventus di Massimiliano Allegri c’è tanto del momento no di Wojciech Szczesny. Dopo Udine, Napoli: il polacco continua a commettere errori, la temperatura si alza e i punti interrogativi aumentano. Se lo scorso anno si pensava che un po’ un vice di peso come Gigi Buffon e un po’ le voci su Gigio Donnarumma avessero minato la serenità dell’ex Roma, in quest’avvio di campionato non si riesce a comprendere il perché di queste incertezze in serie. «I momenti no ci sono per tutti – spiegano in coro tre grandi ex portieri come Stefano Tacconi, Gianluca Pagliuca e Giovanni Galli – ed è chiaro che lo juventino abbia commesso degli errori a Udine e Napoli. Però guai a mettere in discussione Szczesny, che resta uno dei migliori portieri a livello europeo».
Stefano Tacconi
«Quello di Szczesny è soltanto un momento negativo. Può capitare a tutti ed è successo anche a me nella stagione alla Juventus con Maifredi. A volte quando la squadra non gira ancora ne risente anche il portiere. Un po’ è questo e un po’ è che siamo a inizio stagione e questi giocatori giocano ogni cinque minuti. Nazionali, viaggi, club: ci può stare che a settembre, a maggior ragione nel campionato post Europeo, non sei ancora al top della condizione. Però non dimentichiamoci che Szczesny è un nazionale ed è molto esperto: ne verrà fuori alla grande. Allegri fa benissimo a insistere su di lui».
Gianluca Pagliuca
«Mettere Szczesny in panchina dopo questi errori sarebbe controproducente. Altro che riposo, finirebbe per sentirsi ancora più in colpa. Non a caso Allegri nel post gara di Napoli lo ha subito difeso dicendo che in Champions toccherà ancora a lui. La mia sensazione? Szczesny mi sembra in un momento di scarsa reattività, ma sono cose che possono capitare. I suoi errori fanno rumore perché è un bravissimo portiere che negli anni scorsi si è dimostrato anche molto continuo» (…)
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