Una volta se ne va Koulibaly, un’altra Manolas. Anche se per adesso sono ancora tutti e due lì a Napoli. Ma ormai da un anno, a seconda dei periodi, del rendimento, delle impennate di De Laurentiis e dei rumors in specie dall’estero, si odono regolarmente voci di qui, indiscrezioni di là, allarmi di sopra, cessioni di sotto. Pure ad agosto: pareva che il greco fosse a un passo dall’andar via. Il Napoli consumò il suo giro d’orizzonte obbligatorio. Facendo di conto, tra milioni in entrata e in uscita. Pesando nel ventaglio anche la figurina di Bremer. Il brasiliano era già diventato una colonna per Juric, al quale bastarono gli allenamenti e le prime amichevoli per consegnargli seduta stante il ruolo lasciato libero dalla scadenza contrattuale di Nkoulou. Il caposaldo della difesa a 3. Il centrale per eccellenza, con ai lati le possibili alternanze (Djidji, Rodriguez, Zima, Buongiorno, Izzo). Bremer, cioè il marcatore che difende per contratto, ma pure quello che segna come nessun altro in Italia: almeno di testa, 6 inzuccate vincenti in campionato dalla stagione 2019-’20 in poi. Brilla lui nella specialità, tra i difensori puri.
Il valore di mercato di Bremer
Ma, su tutto, i progressi compiuti a 360 gradi negli ultimi 2 anni: nell’attenzione tattica, nella personalità (la capacità di guidare il reparto), nel numero di francobolli appiccicati sulla fronte degli attaccanti, nei tackle, negli anticipi, nella grinta, nella stesura delle diagonali, nella gestione delle ripartenze palla al piede. Insomma, Bremer: con un valore di mercato di 25, 30 milioni? Il Napoli continua a monitorarlo, lo segue anche l’Inter (a parte la variabile Izzo), dalla Premier almeno 3 o 4 squadre hanno preso ripetutamente informazioni… Sì, però, ma, forse, vediamo. Ha il contratto in scadenza “già” nel 2023, questa è la vera chiave. «Sono ambizioso, vorrei giocare la Champions un giorno».
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