TORINO – Il tifoso del Toro si sveglia, piglia il caffè, dà una scorsa alle notizie per vedere che nella notte non sia scoppiata la Terza Guerra Mondiale, poi parte a scandagliare il web in cerca di news granata, possibilmente confortanti. E subito ne scopre una che lo lascia di stucco: il Toro entra nelle scuole! Il club ha infatti avviato un progetto che prevede una serie di iniziative tese a farsi finalmente (ri) conoscere da bambini e ragazzini e a contenere almeno in parte i danni prodotti da anni e anni di anonimato, negatività, prese per i fondelli prima, durante e dopo le lezioni. Manco il tempo di metabolizzare la bella notizia, però, e subito la colazione va di traverso.
Tifosi anti Cairo
Ieri il presidente festeggiava (si fa per dire) i 16 anni di proprietà granata. (…) Perché intorno alle 15.30, davanti alla stessa terrazza del Comune dal quale 16 anni fa Cairo raccoglieva applausi e arringava la folla in piazza Palazzo di Città, sono stati appesi striscioni non bisognosi di interpretazione. Dal classico “Cairo vattene” allo slogan “Non contestiamo il Toro ma una società senza decoro”; dall’immancabile nanetto dileggiante alla rima “A Papa Urbano eri eletto, ora fai come Papa Benedetto”, con allusione all’auspicata uscita di scena; dal tifo per Blackstone a epiteti che fanno rima con balcone. Chiamate da qualcuno che in Municipio si era allarmato per il piccolo assembramento operativo di una trentina di persone, pensando anche alla gravidanza della sindaca, le forze dell’ordine hanno presto verificato la liceità della pacifica manifestazione. Che, a sentire i rumors, non mancherà di far germogliare a breve ulteriori semi del malcontento popolare.
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