TORINO – Noi stiamo con Juric: e, per dirlo, basterebbe già solo pensare a chi siano i suoi interlocutori. Ma se stiamo con Juric è perché davvero stiamo con il suo lavoro. Siamo stati sia a Rennes sia ad Alkmaar: per la cronaca, l’Europa del Toro è già finita. Mirino puntato sulla Cremonese, Serie B. Coppa Italia, domenica: risultato da centrare per forza, però senza chiare sicurezze preventive, ed è tutto dire. (…) Il mercato, finora, non è stato serio cioè all’altezza, dopo 2 anni da incubo. Scaricati Sirigu e Nkoulou, presi Pjaca e il portiere albanese. Fine. E non chiamate Warming un rinforzo, perché un Ufo leggerino non è un rinforzo: tant’è vero che Juric manco lo fa più giocare. Realisticamente, a Ivan servono almeno 3 o 4 giocatori: un marcatore, un mediano tuttofare alla Amrabat, un trequartista e, potendo, una punta o un’ala, ammesso che il Gallo resti. (…)
Ivan non molla
Perennemente in uscita Lyanco, Falque, Baselli, Linetty, Zaza, eventualmente Djidji e una pletora di giovani. È quel che continua a dire Vagnati: allarga le braccia, prima bisogna vendere, Cairo attacca il disco e lui ripete. Juric però non molla. Pure a cavallo del blitz olandese, col ds al fianco, il tecnico non ha fatto sconti. Semplicemente, ha ribadito tra nuove prove provate che ne mancano 3 o 4, di titolari o para-titolari. (…) Quanto di buono sta facendo Juric è, essenzialmente, in potenza: sta lastricando un Toro di belle aspirazioni. Ma siccome Ivan, con Cairo e Vagnati, viaggia su una strada di montagna piena di tornanti e strapiombi, le vertigini di un gioco troppo pretenzioso e quindi anche troppo rischioso compaiono a destra e a manca. Perché manca sostanziosa qualità. (…)
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