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Toro, Mandragora convoca Belotti: “Lo aspettiamo: ci aiuterà tanto”

SANTA CRISTINA – Il Toro non può farne a meno. E Juric in questo ritiro in Val Gardena se ne sta rendendo conto giorno dopo giorno. In tutte le partitelle, o anche più semplicemente in tutte le prove tattiche, il gioco dei granata passa dai piedi di Rolando Mandragora. Perché ha tutte le caratteristiche per poter comandare ed essere punto di riferimento per i compagni. “Juric mi ha indicato come leader? Sono contento delle sue parole. Ma per raggiungere i nostri obiettivi non bastano 3/4 leader: ne servono 25. Abbiamo bisogno di persone con voglia di migliorarsi, di aiutare: questo ci può portare più lontano”.

Mandragora, dal suo arrivo il Toro ha conquistato punti pesanti

Centrocampista centrale di piede mancino, Mandragora gioca davanti alla difesa, come regista, mezzala, incontrista e in caso di necessità sa fare pure il trequartista, visto che l’ultimo passaggio fa parte del repertorio. E pure il gol (3 in mezzo campionato). Proprio dal suo arrivo il Toro ha cominciato a conquistare qualche punto pesante che alla fine l’ha portato alla salvezza anche se sofferta e tra mille peripezie. Ha cambiato il volto della squadra, ha dato ordine a un centrocampo che prima si aiutava solo con i muscoli. Soldi ben spesi, stavolta. Il riscatto definitivo, di 14 milioni, sarà saldato il prossimo anno. Della sua indispensabilità Juric s’è accorto subito. Spesso negli allenamenti gli spiega come deve regolarsi sul piano tattico con gli altri compagni. Basta una “dritta” e lui esegue. E il Toro gioca sciolto, come desidera il croato. La palla corre via veloce, ma soprattutto sono i giocatori a muoversi con continuità. A partire dai difensori che fanno gli attaccanti. Tutto va via fluido, dunque, grazie all’intelligenza tattica di Mandragora. Il centrocampista, alla sua seconda stagione in granata, si è perfettamente calato nella parte.

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Torino, Juric sempre più in sintonia con il gruppo

Belotti, i compagni lo chiamano e lo cercano

[…] Lo spogliatoio è comunque compatto e sta cercando di rafforzare sempre più il gruppo seguendo l’esempio della Nazionale, che tutti al Toro qui citano con grande ammirazione. Un gruppo che aspetta il suo campione d’Europa. L’altro giorno è stato Izzo a lanciare un messaggio diretto a Belotti: “E’ il nostro capitano, la fascia è sua”. Ieri lo ha fatto Mandragora: “Noi lo aspettiamo qui in ritiro per abbracciarlo ed averlo qui con noi, in modo che ci possa dare una grande mano!“. Non sarà in ritiro, ma il 2 agosto al Fila. Ma poco importa: il concetto è chiaro. I giocatori lo aspettano e sono convinti di cominciare l’avventura con il Gallo e nel frattempo hanno rafforzato i contatti con lui: telefonate e messaggi continui. Prima, durante e dopo gli Europei. E Belotti ha sempre risposto con il solito slancio, così come risponderà alla chiamata di Juric.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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