Ormai completamente immerso nella sua attività di scouting, Francesco Totti ha concesso una lunga intervista al Guardian: “Stare seduto qui a pensare ai rimpianti, avrei potuto fare questo, avrei potuto fare quello, non è da me – dice l’ex capitano e bandiera della Roma – ho fatto il massimo che ho potuto e ho preso tutto quello che c’era da prendere. La città dove nasci è sempre la più bella, è naturale per tutti. Però Roma per me è davvero la città più bella del mondo”.
Totti corteggiato da Milan e Real Madrid
Totti si è soffermato su alcuni momenti della sua carriera: “Ho iniziato a giocare in tempi diversi, in un calcio diverso, fatto di passione e di affetto verso i tifosi. Giocare nella squadra che ho sempre tifato? E’ stato più facile per me fare questa scelta. Venticinque anni nella stessa squadra non sono di poco conto: diventare capitano, diventare uno dei più importanti giocatori, devi essere sempre all’altezza. Fare un paragone tra i miei tempi e quelli di oggi è difficile. Oggi c’è più business. Vai dove puoi fare più soldi. Il Milan è stato l’unico club in cui ho fantasticato di giocare. Ma le decisioni sono sempre state prese da me, con la mia stessa testa. Anche se la tua famiglia poi ti dà dei consigli. Ma alla fine ero così giovane, sapevo di avere tempo. Certo che ho pensato alla proposta del Real Madrid. Ci sono stati dei giorni in cui ero con una scarpa in Spagna e con l’altra a Roma, lo ammetto. Poi, come spesso ho detto, la scelta di rimanere a casa è stata fatta col cuore. In quei momenti, quando ti senti così, non puoi andare via. Il Real Madrid è l’altro club in cui avrei potuto giocare, un’esperienza in un altro paese sarebbe potuto essere qualcosa di bello per me e per la mia famiglia. Ma quando fai una scelta con il cuore non è mai quella sbagliata. C’è un destino scritto per ognuno ma devi uscire fuori e rivendicarlo“.
Totti: “La cosa più bella è lo scudetto”
Dei suoi successi rivela: “Il Mondiale è la massima vetta per ogni calciatore, ma io credo che questo valga per quei calciatori che ogni anno vincono, tipo quelli della Juventus, piuttosto che per quelli che vincono poco o niente. Per me la cosa più bella vinta in carriera è stata lo scudetto del 2001“. Totti poi fa un’ammissione sul proprio addio al calcio, nel 2017, a quasi 41 anni: “Non vorresti mai fermarti. Onestamente non l’ho presa bene all’inizio, ma lentamente ho ragionato che forse, in fondo, era la cosa giusta“. L’ex campione conclude l’intervista al Guardian raccontando la sua attività con l’agenzia di scouting e management da lui stesso creata: “Il mio principale obiettivo adesso è quello di trovare giocatori talentuosi e promettenti. Ci proverò con tutto quello che ho per fare bene“.
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