UDINE – La Juventus segna, Szcezny pareggia. In vantaggio di due gol al termine di un buon primo tempo, concreto e solido, i bianconeri vengono suicidati dal loro portiere che con due errori concede altrettante reti all’Udinese. Grave il primo, quando non riesce a trattenere un pallone facile e deve quindi causare un rigore su Arslan. Tragicomico il secondo, quando riceve un retro passaggio da Bonucci e cerca un improbabile dribbling su Okaka, perdendo palla che finisce a Deulofeu per un facile tiro a porta vuota. E così la prestazione di Szczesny rende complicata l’analisi di una partita che ha visto una Juventus soffrire nella seconda parte della ripresa, quando l’Udinese ha preso coraggio e sono emerse tracce di confusione nei bianconeri che, certamente, non saranno piaciute ad Allegri. Anche perché il pareggio è giusto alla luce di quanto si è visto, ma viene da chiedersi come sarebbe finita senza le due topiche del portiere polacco.
IL CROLLO – Fino al gol del 2-1, infatti, la Juventus era stata perfettamente in controllo della partita. Gestendo il vantaggio con una fase difensiva che, per quanto schiacciata sulla propria trequarti, non era mai andata in difficoltà. Sembrava di assistere a un classico di Allegri: difesa bassa, ripartenze veloci e pericolose (due pali pazzeschi colpiti da Morata e Bentancur). Poi il rigore, evitabile, e l’ansia che è cresciuta nella Juventus, che nel frattempo aveva cambiato parecchio con l’ingresso di Chiellini al posto di Ramsey (e conseguente difesa a tre) e l’ingresso di Ronaldo al posto di uno spento Morata. E così, con il terrificante dribbling fallito da Szczesny, tutto è crollato.
CENTIMETRI E PALI – Poteva salvare tutto Cristiano Ronaldo, con un meraviglioso gol di testa al 92′. Un’incornata spettacolare, ma viziata da un fuorigioco di 20 centimetri, scovato dal Var che ha ricacciato in gola tutta la gioia di CR7, che aveva iniziato la gara con la clamorosa panchina. Sarebbe stato un altro racconto senza quei 20 centimetri, forse si sarebbe celebrato il cinismo allegriano e il ruolo indispensabile di Ronaldo. Non siamo in quello scenario e quindi cosa rimane? Una Juventus che, comunque, ha segnato due gol (meravigliosi entrambi con Dybala e Cuadrado) e ha preso due pali micidiali. Una Juventus che ha giocato un calcio pratico e in grado di adattarsi alle varie situazioni, una squadra che è parsa più matura rispetto alla passata stagione e che può contare su individualità che impreziosiscono la generale solidità come Dybala e Cuadrado, ispiratissimi e decisivi, ma anche sulla saggezza tattica di Danilo e su un Bentancur ritrovato. Una squadra che poteva portare a casa i tre punti senza quegli errori di Szczesny. Ma le papere del polacco non devono nascondere i problemi: Ramsey davanti alla difesa non garantisce la necessaria sicurezza e Bonucci finisce per schiacciarsi troppo sul portiere. Una squadra che decide di difendersi bassa deve avere uomini più lucidi in quella posizione. E deve preoccupare Allegri anche il fatto che, nella ripresa, la Juventus poteva cercare con più convinzione il terzo gol, approfittando maggiormente dello sbilanciamento in avanti dell’Udinese.
MORALE – La Juventus perde i primi due punti in provincia. Il grande problema della scorsa stagione è stato quello e i tifosi bianconeri rivedono l’incubo (anche dei gol annullati per pochi centimetri). Impossibile non notare le differenze rispetto ai pareggi di un anno fa, tuttavia il calcolatore Allegri questa sera sarà furioso. Occhio, infine, a tirare troppe conclusioni dopo una partita un po’ folle, con episodi decisivi e giocata il 22 agosto. Si rischia di andare fuori strada.