Nell’Inter di Conte spiccano due azzurri fondamentali per la Nazionale. Ma c’è un fenomeno, Haaland, che promette di segnare un’epoca
Nell’Inter di Mourinho che conquistò la Champions contro il Bayern giocò soltanto un italiano: Marco Materazzi, entrato al minuto 91. L’Inter di Conte ha nella sua ossatura due italiani fondamentali per il gioco nerazzurro: Bastoni e Barella. Due che fondamentali saranno anche nell’Italia di Mancini. Il ct aspetta per la verità anche Sensi. Il recupero di questo delicato carillon gli farebbe molto comodo per il suo centrocampo. Barella in un anno è cresciuto moltissimo, oggi è uno dei migliori centrocampisti in giro. Alla corsa, a una certa furia agonistica che aveva anche al Cagliari, ha aggiunto disciplina tattica, assist e leadership. Sarà importante per la corsa europea, a cui la Nazionale può iscriversi puntando a entrare tra le prime quattro. Alla fine tra i risultati più positivi di questo campionato c’è sicuramente la scoperta o la valorizzazione di diversi talenti italiani, a cui hanno contribuito molti club, a prescindere dalla posizione in classifica. Un effetto della crisi di liquidità generata dalla pandemia: maggior attenzione a ciò che si ha in casa. Il calcio italiano ha saputo sempre rigenerarsi quando sembrava precipitare in una crisi irreversibile. Stavolta ne uscirà se ricostruirà una scuola italiana, se darà spazio ai giovani, se punterà di nuovo sui vivai.