La favola con la Viola sembra alla fine.Ma lasciarlo scappare all’estero sarebbe un peccato. Perché parliamo di un goleador autentico
Lo ha scoperto Corvino, che lo ha portato giovanissimo a Firenze. Non era ancora maggiorenne, quando il ds – allora in viola – decise di puntare dritto su di lui. Lo ha lanciato e valorizzato Prandelli, che conosce e sa leggere il calcio, anche nelle pieghe più nascoste. Gli ha dato piena fiducia, evitandogli quel tira e molla tra campo e panchina che è sempre un freno per chi deve mettersi alla prova, capire il mondo dei grandi e sentire di potersi migliorare, giorno dopo giorno. Vlahovic – perché è di lui che stiamo parlando – lo ha ripagato nel modo migliore: segnando e correndo ventuno volte ad abbracciarlo. Un bottino da giocatore già consacrato.