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Warming sicuro: “Toro, dammi tempo e ti conquisterò”

TORINO – Continua la presentazione dei nuovi granata. Ieri è stata la volta di Magnus Warming, 21 anni, danese, tra i primi acquisti del Torino nella sessione estiva di mercato. Un investimento per il futuro come ha sottolineato Davide Vagnati:Magnus è un ragazzo che abbiamo seguito nel corso della passata stagione, si è affacciato anche nell’Under 21 della Danimarca. È un giovane che ha del potenziale, ha bisogno di tempo, di lavorare e lui non si tira indietro. Abbiamo un allenatore molto bravo nel migliorare i ragazzi e siamo convinti che ci darà grandi soddisfazioni”.

Warming, il Toro ci crede e non ha voluto prestarlo

Warming, seduto al suo fianco, sorride. È un tipo sveglio, così almeno sembra. Con lo sguardo segue tutto e tutti. Il Toro per acquistarlo dal Lingby ha speso 800 mila euro. Una cifra comunque importante per un giovane, quasi sconosciuto, che arriva da una società retrocessa in un campionato (quello danese) tutt’altro che competitivo dove tra l’altro il ragazzo da titolare ha collezionato solo 14 presenze. Ma il Toro (Vagnati e il suo staff) ci crede e per questo il giocatore non è stato prestato ad un altro club per giocare con continuità. I dirigenti granata preferiscono tenerlo al Filadelfia e farlo lavorare con Juric e con il gruppo. Poi a gennaio si vedrà. E allora non ci resta che sentirlo per scoprire le sue abitudini. Per parlare di calcio giocato meglio aspettare ancora un po’ visto che in queste due prime due partite di campionato Juric non lo ha impiegato neppure per un minuto: non è ancora pronto per affrontare le insidie del nostro campionato e la durezza dei difensori. Lui lo sa. E lo ha capito. Però non si spaventa. È deciso a giocarsi le sue carte perché occasioni del genere nella vita capitano una volta soltanto.

Warming, perché il Toro? Come è avvenuto il suotrasferimento in granata?

“Prima di venire qui conoscevo la storia del Toro e, in particolare, quella del Grande Torino. Se ho accettato l’offerta è perché il Toro è un grande club”.

Un passo in avanti per la sua carriera, dunque.

“Esattamente. Il Toro mi può aiutare molto e io non vedevo l’ora di venire qui”.

La sua posizione preferita?

“Quella di ala, sia a destra sia a sinistra. Ma posso fare pure l’attaccante”

Che cosa le ha chiesto Juric?

“Di lavorare ed essere paziente. Arriverà anche il mio turno”.

Come procede il suo ambientamento?

“Ho subito constatato che quello italiano è un calcio molto più fisico e veloce di quello danese e per questo ho bisogno di tempo per imparare. Questo è il mio obiettivo”.

I suoi idoli chi sono?

“Cristiano Ronaldo lo seguivo con grande attenzione quando giocava a Manchester e a Madrid”.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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