TORINO – Erling Haaland al Manchester City: difficile pensare che in queste settimane di infuocate trattative possa spuntare un affare più suggestivo e, probabilmente, anche più caro, visto che tra costo del cartellino, ingaggio e commissioni si vola molto vicini ai 150 milioni di euro. Un trasferimento che accende la curiosità e suggerisce analisi più approfondite su quello che sarà l’impatto del giocatore più aderente al nuovo prototipo dell’attaccante moderno sul castello tattico della squadra più “cerebrale” del pianeta. In termini di gol o di titoli, chi ci guadagnerà di più tra Haaland e il City?
MONDI A CONFRONTO Pep Guardiola è un innovatore vincente (32 trofei da quando allena) che spesso e volentieri ha voluto lasciare un segno sul percorso evolutivo delle sue squadre, tra Barcellona, Bayern e ora con i Citizens. La presenza di un attaccante accentratore di gioco non è mai rientrata tra i cardini della sua filosofia calcistica e diventa quindi una parabola da seguire con attenzione, compreso il processo di ambientamento di Haaland nel tessuto tattico del City attuale, quello che è reduce dalla conquista della quarta Premier League nell’ultimo lustro ma che continua a incartarsi quando risuonano le magiche note della Champions League. Il baby bomber norvegese unisce tecnica a una strabordante potenza atletica che viene sublimata quando ha a disposizione metri di campo da percorrere, un copione che il City finora non ha mai interpretato preferendo il fraseggio insistito rispetto allo spazio. Sicuramente Guardiola non vive di capricciosi eccessi di mercato e se Haaland ha firmato un contratto di 5 anni, significa che i Citizens entreranno probabilmente in una nuova era dove le coordinate del reparto offensivo saranno molto più aperte e rapide. Del resto quando hai a disposizione giocatori come Kevin De Bruyne, Ilkay Gündogan, Bernardo Silva, Phil Foden, Jack Grealish e Riyad Mahrez, il pallone viaggia sempre dove vuole… Guardiola.