SCELGO DI CREDERCI Dopo il 4-0 dell’andata in Argentina al Vélez sarebbe servito molto più di un’impresa: non è arrivata. Il magico ottimismo che aveva accompagnato, nei giorni scorsi, il club e la tifoseria argentina sono stati brevi come un sogno. E destinati a svanire sul far del mattino. Certo, pensare che il Vélez fosse in grado di ribaltare il 4-0 patito all’Amalfitani sarebbe come essere convinti di trovare un unicorno giallo che pascola di fronte a casa vostra. Ma nel Barrio Liniers avevano scelto la strategia del “yo eligo creer”, io ho scelto di crederci. La squadra del Cacique Medina ci ha provato, con orgoglio, fin dal fischio d’inizio. Ha giocato un gran primo tempo, tutto cuore, grinta, pressing. Ha trovato pure il gol del vantaggio, al 21′ con El Oso Lucas Pratto: l’ex River Plate, servito da Lucas Janson, si beve Pablo e batte Santos. Il mantra fortinero “Yo eligo creer”, ho scelto di crederci, sembrava prendere forma. Ma era, come detto, un sogno che svanisce all’alba. Dopo solo 20′ cross velenosissimo di Everton Ribeiro dalla sinistra ed ecco riapparire l’incubo degli argentini nella gara d’andata: Pedro, autore di 3 gol 7 giorni fa, si ripete anche al ritorno, colpo di testa imperioso, palla che sbatte sulla faccia inferiore della traversa e Burian battuto. Il Maracanã esplode, il Fla ha pareggiato.
PIETRA TOMBALE Il secondo tempo scorre via con un Mengão padrone del gioco e con un Vélez in cui sembra essersi spento definitivamente il sacro fuoco del “Yo eligo creer”. I rubronegros carioca macinano occasioni da gol in serie e al 23′ trovano il gol che chiude definitivamente partita e discorso qualificazione, la pietra tombale sulla doppia sfida grazie a un golazo di Marinho su assist con tunnel del solito Pedro. Divino, semplicemente divino. Ai tifosi del Vélez resta l’orgoglio d’essere arrivati a un passo dal riscrivere la storia, la Pandilla de Liniers esce sconfitta sì, ma a testa alta. La verità è, però, che in questo momento sociale, economico e calcistico, le squadre brasiliane sono ingiocabili: la Copa Libertadores, infatti, sarà per il terzo anno consecutivo, una sorta di Taça do Brasil, di Coppa del Brasile.
FLAMENGO-VÉLEZ SARSFIELD 2-1
MARCATORI: pt 21′ Pratto, 42′ Pedro; st 23′ Marinho
FLAMENGO (4-2-3-1): Santos; Rodinei, Fabricio Bruno, Pablo, Filipe Luis (18′ st Ayrton Lucas); Joao Gomes, Vidal (18′ st Pulgar); Everton Ribeiro (39′ st Varela), De Arrascaeta (39′ st Diego), Everton Cebolinha (18′ st Marinho); Pedro. A disp. Diego Alves, Hugo Souza, Kayke, Mateusao, Matheuzinho, Petterson, Cleiton Santos. All. Dorival Júnior
VÉLEZ SARSFIELD (4-2-3-1): Burian; Jara, de los Santos, Brizuela, Ortega; Garayalde, Caseres (25′ st Seoane); Orellano (14′ st J. Fernandez), Florentin Bobadilla (15′ st Osorio), Janson (39′ st Castro); Pratto (15′ st Bou). A disp. Hoyos, Diaz, D. Fernandez, Guidara, Insua, Menendez, Muet. All. Medina
ARBITRO: Maza (Cile)
NOTE: ammoniti Filipe Luis, Vidal, Garayalde, Seoane, Brizuela. Calci d’angolo: 7-3 per Flamengo. Recupero tempo: pt 2′; st 6′