Come può una squadra passare in pochi mesi dal vestire i panni sgualciti e dismessi della classica candidata alla retrocessione a indossare quelli sfarzosi e scintillanti, tipici di chi lotta per gli obiettivi più prestigiosi? Beh, per referenze sull’argomento bisognerebbe rivolgersi ad uomo in particolare: Edward John Frank Howe, meglio conosciuto come Eddie Howe. Dopo la salvezza raggiunta dopo una splendida seconda parte della scorsa stagione, quest’anno, all’improvviso, il Newcastle si è ritrovato ad essere una macchina quasi perfetta, implacabile, capace di vincere praticamente contro chiunque e di tenere dietro in classifica corazzate del calibro di City, Tottenham, United, Liverpool e Chelsea. Il secondo posto in classifica a 7 punti di distanza dalla vetta dell’Arsenal, impronosticabile all’inizio della stagione, ora come ora, appare, invece, tutt’altro che il classico exploit invernale destinato a rientrare con i primi accenni di primavera. Da quasi due mesi e mezzo i Magpies sanno praticamente solo vincere: 8 le vittorie consecutive fra Premier e Coppa di Lega, alcune delle quali arrivate contro avversarie sulla carta più accreditate, come quelle contro il Tottenham di Conte e il Chelsea di Potter. L’ultima gara in cui la squadra di Howe non è riuscita a portare a casa l’intera posta in palio risale al 16 ottobre (lo 0-0 in casa dello United).
Le ragioni della crescita
Una crescita andata oltre le più rosee aspettative della stessa ricchissima proprietà saudita, la quale, nell’ottobre del 2021 è riuscita a mettere le mani sul club bianconero attraverso il consorzio guidato dal Public Investment Fund, fondo sovrano dell’Arabia Saudita, riconducibile direttamente alla famiglia reale saudita e a Mohammad bin Salman Al Sa’ud, primo in linea di successione al trono del Paese del Golfo Persico. Un passaggio di proprietà che, quindi, oltre a fare dei Magpies il club potenzialmente più ricco del mondo (il patrimonio stimato di Pif supera i 620 miliardi di dollari), ha portato in pochi mesi la squadra a diventare una delle protagoniste assolute del campionato più ricco del mondo. Una crescita improvvisa, sicuramente agevolata dagli investimenti sul mercato fatti dalla nuova proprietà lo scorso gennaio e in estate. Nessuna pazzia, però, solo prospetti giovani e utili al progetto di crescita come Alexander Isak, Sven Botman, Matt Targett, ma anche Bruno Guimarães, Matty Longstaff e l’esterno della Nazionale inglese, Kieran Trippier. Acquisti mirati a costruire una spina dorsale forte e giovane, per poi, magari più in là, cominciare a competere con i top club europei per quelli top in grado di portare il club a competere per gli obiettivi più importati. La tabella di marcia tracciata in estate prevedeva per questa stagione una salvezza da raggiungere con un certo anticipo, così da poter puntare poi a giocarsi un posto nell’Europa meno prestigiosa. Una tabella di marcia che, però, visto come stanno andando le cose, rischia di essere stravolta. I tifosi, ormai, sognano in grande.
Dalle contestazioni ai sogni
Sembrano trascorsi secoli dalle contestazioni che nelle scorse stagioni rappresentavano una costante ad ogni apparizione al St James’ Park. Sogni che, al momento, nessuno vuole spegnere. Nemmeno il solitamente molto cauto Howe, il quale dopo la nettissima vittoria ottenuta nel Boxing Day a Leicester, ha gettato via la maschera: «Voglio che i tifosi credano che possiamo fare tutto. La stagione è ancora abbastanza giovane e ci sono tutte le possibilità per noi. Possiamo ambire a qualsiasi traguardo». E se lo dice lui bisogna crederci. Con la nuova società, la rosa è stata chiaramente migliorata. Tuttavia, il vero segreto di questo Newcastle sembra essere proprio il 45enne tecnico inglese. Arrivato nello Staffordshire poco più di un anno fa, Howe ha rivoltato come un calzino la squadra precedentemente allenata da Steve Bruce, costruendo uno spogliatoio compatto e facendo migliorare praticamente tutti i singoli. Non è certo un caso che, nei mesi precedenti al Mondiale, quando la panchina di Gareth Southgate non sembrava più così stabile, il nome più forte per sostituire l’attuale ct della Nazionale inglese era stato proprio quello di Howe. A gennaio la squadra verrà ulteriormente migliorata e un nome su tutti sembra poter fare al caso dei Magpies: è quello del centrocampista del Chelsea e della Nazionale italiana Jorginho.
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