TORINO – Il peso di quei 222 milioni di euro versati nelle casse del Barcellona, nell’estate del 2017, resta una fastidiosa eredità per Neymar. Nel Paris Saint Germain il brasiliano ormai vive da separato in casa, soprattutto ora che il suo mentore Leonardo è stato accompagnato gentilmente alla porta d’uscita per promuovere il nuovo corso dirigenziale affidato a Luis Campos. Neymar a Parigi ha vissuto sulle montagne russe, bersaglio delle contestazioni per i suoi atteggiamenti da divo e considerato il colpevole del mancato salto di qualità a livello internazionale, ma comunque uomo copertina del club con il quale si è legato fino al 2025 con un ingaggio annuo di 36 milioni.
CON MESSI L’arrivo di Lio Messi, già compagno al Barcellona dove nel 2019 sarebbe voluto tornare, lo ha rassicurato sui programmi ambiziosi della dirigenza qatariota, ma il feeling con la piazza è rimasto freddo a causa dei numerosi infortuni – e soprattutto dei ricorrenti programmi di rieducazione che lo hanno visto trascorrere mesi in Brasile con annesse storie social di feste e bagordi – che ne hanno limitato l’utilizzo nel corso di queste cinque stagioni. In estate il Psg ha lasciato intendere che avrebbe accolto con piacere eventuali acquirenti… Un invito che è rimasto deserto. E la prossima stagione, rivoluzionata dall’appuntamento Mondiale proprio in Qatar dove Neymar gode di un credito particolare visto che figura tra gli uomini immagine del torneo, rischia già di partire ad handicap: un colpo all’anca subito durante un allenamento al Camp des Loges ha consigliato lo staff del club a lasciarlo a riposo in occasione del primo test con il Quevilly Rouen Métropole. Neymar volerà regolarmente con la squadra per il tour in Giappone, ma al di là delle apparenze, la sua presenza vale più per gli sponsor, che per le idee tattiche del tecnico Christophe Galtier. Solo un grande Mondiale, con il Brasile, può restituirgli il suo status di stella che a Parigi ha praticamente smarrito.