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Milan, il rigore al Chelsea un errore. Ma il Var non poteva intervenire

Ricade tutta sull’arbitro Siebert la responsabilità del rigore che ha cambiato gli equilibri della sfida del Meazza tra Milan e Chelsea. Il Var, il connazionale tedesco Marco Fritz, non aveva la possibilità di intervenire dal momento che a stretta norma di regolamento la decisione presa in campo dal collega era “supportabile”, ancorché quanto meno singolare.

Tomori su Mount: cosa è successo e cosa dice il regolamento

Siebert infatti ha punito quella che tecnicamente è una trattenuta di Tomori su Mount, anche se lieve e non tale da impedire all’attaccante del Chelsea di arrivare al tiro (parato da Tatarusanu), e una volta sanzionato tecnicamente il fallo del milanista il cartellino rosso diventava automatico: la “decurtazione” da rosso a giallo infatti di un fallo commesso contro un avversario in possesso di una chiara occasione da gol è prevista soltanto quando l’intervento del difensore è “genuino”, fatto cioè cercando e potendo prendere il pallone, pur senza riuscirci. In caso di spinta o trattenuta senza possibilità l’espulsione è inevitabile. 

Il protocollo Var

Dunque da protocollo Var non si era in presenza di un chiaro e grave errore né per quanto riguarda la sanzione tecnica (rigore) né per quella disciplinare (cartellino rosso).


Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_champions-league.xml

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