Da quando è arrivato sulla panchina del Lipsia lo scorso dicembre ha cambiato radicalmente la stagione del suo club, che non aveva iniziato al meglio l’annata. Adesso Domenico Tedesco non vuole fermarsi: salito al quarto posto in campionato, l’allenatore originario di Rossano, in Calabria, troverà una squadra italiana nel suo cammino in Europa League. Nei quarti di finale il Lipsia affronterà infatti l’Atalanta, una squadra che per Tedesco rappresenta un modello ideale. Intervistato in esclusiva da Sky Sport, l’allenatore italiano ha parlato della sfida contro Gasperini e non solo.
ATALANTA
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Dal suo arrivo al Lipsia, la squadra è passata dall’undicesimo-dodicesimo posto al quarto. Cosa è riuscito a trasmettere?
“È difficile rispondere a questa domanda, sarebbe meglio chiedere ai giocatori. Parlare di me stesso non è facilissimo, ma posso dire che quando sono arrivato qui ho cercato di parlare con ogni singolo calciatore. Ho cercato il dialogo con i giocatori principali, che sono qui da anni e che hanno vissuto anche grandi successi. Abbiamo cambiato sistema e abbiamo cercato di ridare alla squadra una certa fiducia, perché la qualità c’è sempre stata”.
Il prossimo avversario in Europa League sarà l’Atalanta e lei ammira molto Gasperini. Ma a quale allenatore italiano o europeo si ispira?
“Sono tanti gli allenatori che stanno facendo molto bene o che hanno fatto bene in passato. Mi piace Antonio Conte, ma anche Gasperini. Con lui l’Atalanta non è più una sorpresa, se si riesce ad arrivare per tre volte di fila al terzo posto non può essere una casualità, ma è una certezza. L’Atalanta è forte, una squadra molto fisica, soprattutto in mezzo al campo. Sarà difficile”.
Siete in semifinale di Coppa di Germania, quarti in Bundesliga e ai quarti di finale di Europa League. Qual è l’obiettivo di questo Lipsia?
“L’obiettivo numero uno è andare a Dortmund e vincere la prossima gara. Non pensiamo a lungo termine, pensiamo sempre partita per partita e penso che sia giusto così”.
Cosa pensa di Nkunku?
“È un giocatore che fuori dal campo è una persona tranquilla, intelligente. Lavora tanto, è sempre molto attivo. Poi è velocissimo, segna e ha una buona qualità di tiro. È interessante, molto interessante”.
Ci sono delle squadre o degli allenatori che rappresentano un modello da seguire?
“È difficile da dire, si impara un po’ da tutti. Seguendo le partite del Barcellona, dell’Ajax, del Milan, della Juve, dell’Inter, della Roma, del Chelsea. Il calcio non si inventa, ma si impara da tutti. Facendo un nome, penso che Conte abbia fatto molto bene e sta facendo molto bene anche al Tottenham”.
Chi è il giocatore che l’ha sorpresa di più?
“Ce ne sono tanti. Quando ci lavori, conosci meglio il carattere di ogni giocatore e ti sorprendono un po’ tutti. Tra i miei, direi forse André Silva. Non accetta mai di stare in panchina, anche dopo aver giocato tre partite di seguito non riesce ad accettare la panchina. E tra di noi parliamo in italiano”.
Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_europa-league.xml