Paolo Scirea ha raggiunto suo fratello Gaetano, a cui aveva pensato ogni giorno da quel maledetto 3 settembre 1989. Era il fratello maggiore del capitano bianconero ed era il presidente della Serenissima, la squadra di Cinisello Balsamo, dove proprio Gaetano aveva tirato i primi calci, rivelando il suo talento. I bambini lo adoravano e non solo loro, perché era impossibile non ritrovare in Paolo il garbo, l’educazione, l’umiltà e la saggezza di Gaetano. Erano legatissimi, fin da bambini, uniti dall’amore per il pallone e divisi solo dalle qualità tecniche che avevano fatto del fratello minore un campione del mondo e del maggiore un eccellente istruttore di ragazzi. Era stato proprio Paolo ad accompagnare Gaetano a Torino, nella fatidica estate del 1974, quando la Juventus aveva acquistato il promettente libero (all’epoca anche centrocampista) dall’Atalanta. Gaetano, arrivato al Comunale, da dove la Juventus sarebbe partita per il ritiro, aveva paura a scendere dalla macchina: «Troppi campioni, non mi sento adeguato». Paolo lo aveva letteralmente spinto fuori con un gesto che diede inizio a un’epopea sia per la Juventus che per Gaetano. A Tuttosport, l’11 luglio 2020, Paolo Scirea ricordava così quel giorno: «Siamo partiti molto presto da Cinisello. E siamo arrivati con grande anticipo sul piazzale dello stadio Comunale, da dove sarebbe partito il pullman per Villar Perosa. E Gaetano era spaventato, aveva un po’ di timore reverenziale. Alla fine per fargli coraggio gli ho detto: ti accompagno io sul pullman. E cosi? e? stato. Non c’erano molti giocatori sopra, mi ricordo Altafini e Spinosi. Poi lo hanno accolto bene». Era stato l’ultimo pullman su cui erano saliti insieme, poi Gaetano aveva spiccato il volo, ma Paolo si ricordava di lui bambino: «Quando l’Atalanta lo aveva preso, lo accompagnavo agli allenamenti perche? era piccolo, aveva tredici anni e mezzo. Andavamo da Cinisello a Cormano in bici, li? c’era un amico di papa? che aveva una villetta vicino al casello, cosi? lasciavamo lì le biciclette e prendevamo il pullman dell’Autostradale fino a Bergamo, si allenava e poi tornavamo a casa». Sempre insieme, sempre a parlare di calcio, con lo stesso tono: pacato e saggio. Paolo aveva comunque dedicato la sua vita al calcio attraverso la Serenissima, che ieri ha dato il triste annuncio. Paolo aveva 71 anni e si stava curando da tempo, ieri il cuore non ha retto e ha fatto vincere la nostalgia per il fratello. Mariella Scirea, moglie di Gaetano, lo piange: «Era proprio come il fratello. Io perdo una persona bellissima, mio figlio Riccardo più di uno zio».
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