Passarsi il pallone da un piede all’altro mentre col corpo ruota su se stesso, un atto sublime per pochi artisti. Ma chi fu il primo? Una pista passa dall’Argentina e va a Parigi, un’altra dall’Austria…
Italo Calvino, nella prima delle sue “Lezioni americane”, sostenne le ragioni della leggerezza contro quelle del peso, il che significava per lui uscire dall’opacità del mondo, dall’inerzia e delle complicazioni. La ricerca della leggerezza era (ed è) soprattutto la ricerca dell’equilibrio e della semplicità. E poi volteggiava con le parole tra una citazione di Ovidio e una di Lucrezio, tra una poesia di Cavalcanti e un dialogo di Shakespeare, giungendo alla conclusione che la leggerezza è un valore (anche morale) da portarsi nel Terzo Millennio. Nel calcio esiste un gesto che, più degli altri, è simbolo di leggerezza: la “veronica”.