BERGAMO – Chi diceva che Gian Piero Gasperini era un integralista della difesa a 3, si è dovuto ricredere guardando Atalanta-Inter. Il tecnico della Dea ha schierato la sua squadra con il 4-2-3-1 a causa dell’emergenza, questo non va dimenticato, ma i bergamaschi hanno dimostrato di potersi esprimere su ottimi livelli anche cambiando pelle. Un aspetto tutt’altro che secondario per chi lotta per le posizioni di vertice della Serie A ed ha come obiettivo la qualificazione in Champions League. Il primo esperimento è stato promosso a pieni voti. Il pressing asfissiante dei cinque giocatori che agivano alle spalle di Muriel, ha impedito all’Inter di ragionare e costruire come al solito, permettendo al contempo all’Atalanta di recuperare palla nella trequarti avversaria e rendersi pericolosa dalle parti di Handanovic, super su Pessina e Muriel. Non è detto che sia il 4-2-3-1 il futuro della squadra di Gasperini, ma visto che l’emergenza non rientrerà del tutto contro la Lazio (sfida in cui comunque il tecnico dovrebbe poter recuperare qualuno dei sette assenti contro i nerazzurri), non è da escludere che la nuova formula non possa essere riprodotta anche in futuro. D’altronde l’Atalanta ha portato a casa un punto che vale quanto una vittoria, visto l’avversario e le condizioni in cui lo si è affrontato: anche il nuovo vestito le calza a pennello.
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