TORINO – Ci sono i fuochi d’artificio. Che fanno effetto e sgranare gli occhi. E poi ci sono quelli finali, straspettacolari, che lasciano anche a bocca aperta. Ecco, il passaggio di Federico Bernardeschi al Toronto, per giocare nella Major League Soccer, appartiene a questo secondo tipo di colpi. Perchè nessuno si immaginava che il carrarese, a 28 anni, decidesse di abbandonare la Serie A e il calcio europeo per abbracciare un mondo che rappresenta comunque una seconda scelta dal punto di vista degli stimoli e del livello tecnico. Tant’è. Bernardeschi abbraccia la scelta appena compiuta da Lorenzo Insigne, 31 anni e Domenico Criscito, 35 anni, per un trio made in Italy diventato già cult per i migranti nostrani in Canada. Federico dopo cinque anni con la Juventus in cui non è mai riuscito a far accendere la scintilla in modo vivace, rinuncia ai sogni di gloria.
Prima ha provato a verificare se con la Vecchia Signora si potesse prolungare il rapporto in scadenza a giugno ma poi, dopo aver capito che i cinque milioni di euro a stagione richiesti avevano raffreddato ulteriormente la Juventus, ha mantenuto il punto con il Napoli che offriva poco e quindi ha accettato la proposta arrivata come un fulmine a ciel sereno da oltreoceano. Dunque per Bernardeschi dice un doppio addio: alla Juventus dopo un lustro da tre scudetti, 2 Coppa Italia e 2 Supercoppa italiana per 183 partite con 12 gol e al nostro campionato. Il ricordo che lascia agli juventini Federico Bernardeschi è in bianco e nero. Un chiaroscuro in cui emergono da un parte la trasparenza e la positività del suo carattere, persona d’oro dicono gli amici di lui. E dall’altra un giocatore, metà attaccante e metà esterno che non è mai riuscito a esplodere, lasciando in eredità un sapore agrodolce. Troppe le azioni travolgenti e sorprendenti per intensità e qualità ma raramente capitalizzate alla fine con il gol: e in effetti ne ha firmati pochi se rapportati al numero di presenze.
Troppo discontinuo all’interno dei 90 minuti e nel corso di un filotto di partite: una sensazione provata da Allegri, Sarri, Pirlo e lo stesso Allegri bis. Paradossalmente ha vinto e goduto di più in azzurro «Io con Mancini riesco a trovarmi davvero bene, gioco nel mio ruolo», commentò una volta l’ex bianconero facendo fischiare le orecchie al Maestro Pirlo. Tutti ricordano Bernardeschi al settimo cielo a Wembley, come Chiellini e i suoi compagni in Nazionale dopo la vittoria all’Europeo quando, visibilmente commosso, continuava a ringraziare tutti. Un passato destinato a non tornare più.
Tappeti rossi
Il presente è in Canada, dove è stato accolto da re. «Il Toronto FC annuncia che il club ha firmato con l’esterno italiano Federico Bernardeschi fino al 2026. Siamo entusiasti di aggiungere Federico alla nostra squadra – ha dichiarato il presidente del Toronto, Bill Manning –. Come giocatore e come persona, crediamo che sia esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento, sia in campo che nello spogliatoio. Federico ha dimostrato di essere un campione e un leader alla Juventus e per la nazionale italiana e porta a Toronto un pedigree che non è secondo a nessuno».