Lo chiamavano “Figlio del vento”, correva i 100 in 11″ netti. A Verona Caniggia incantò, ma la cocaina gli rovinò la carriera
L’ala destra più veloce degli anni 80 finì per la prima volta nei guai per colpa della chioma bionda e fluente che gli incorniciava il volto efebico e che lui domava con uno degli oggetti più trash di quell’epoca: il famigerato cerchietto, molto in uso nella fascia 15-25 anni. A Verona – dove giocava – cominciò a frequentare un negozio di parrucchiere molto conosciuto in città, ci andavano tutti: imprenditori e politici, uomini e donne dello spettacolo, ovviamente calciatori, che quando c’è da mettersi in coda alla vipperia non mancano mai.