L’ex rossonero, che ora gioca in Giappone: “Sono rimasto legato, merita lo scudetto. Ibra? Fenomeno, spero continui un altro paio d’anni. Al Barça non ha avuto il giusto rispetto”
La libreria di casa Bojan non ha mai avuto così tanti testi: “Per iniziare a leggere qualcosa sono dovuto andare fino in Giappone”. L’ultimo è “La via del guerriero”, Bushido, l’altro è il “Wabi-Sabi”, la bellezza dell’imperfezione: “Nulla dura, niente è perfetto”. Bojan Krkic ha 31 anni, gioca nel Vissel Kobe con Iniesta ed è felice così. Ce lo dice in un italiano quasi perfetto. Non è diventato il “nuovo Messi”, ma non gli importa nulla. Il Giappone l’ha aiutato a interiorizzare diverse fasi della sua carriera: “Ho scoperto cose di me stesso che non pensavo di avere”. L’Italia gli è rimasta dentro, il non vederci al prossimo Mondiale gli fa male, e tra una partita e l’altra butta un occhio sui suoi tre amori: il Barcellona di Xavi, la Roma di Mourinho e il Milan primo in classifica.