Se il vivaio di Zingonia è storicamente considerata la miniera atalantina, Massimo Brambilla per cinque anni ha detenuto le chiavi della Primavera, il filone principale di un giacimento dove la società dei Percassi non finisce mai di trovare pepite d’oro. solida garanzia per il futuro. L’ultima, in ordine di tempo, si chiama Giorgio Scalvini, debuttante in Nazionale a 18 anni e 185 giorni: una delle rare note positive della batosta rimediata dagli azzurri contro i tedeschi. Brambilla conosce bene Scalvini, come, in ordine alfabetico e per citare solo alcuni dei ragazzi che ha lanciato, conosce bene Barrow, Bastoni, Cambiaghi, Carnesecchi, Moustapha Cissé, Cittadini, Colley, Da Riva, Diallo ( poi ceduto al Manchester United per 25 milioni più 15 di bonus,) Kulusevski (acquistato dalla Juve per 40 milioni), Okoli, Piccoli, Ruggeri, Zortea.
La sfida Under 23
Brambilla con l’Atalanta aveva ancora un anno di contratto, ma, di comune accordo, ha rescisso il rapporto con il club bergamasco comprensibilmente lusingato dalla prospettiva di allenare la Juve Under 23 in Serie C, per vivere la prima esperienza di allenatore in prima di una squadra professionistica. Raccoglie la brillante eredità di Lamberto Zauli, che debutterà in B alla guida del Sudtirol dopo il biennio che l’ha visto arrivare sino al secondo turno degli ultimi playoff per la B, eliminato dal Padova che in finale ha ceduto il passo al Palermo. Un risultato storico per la seconda squadra bianconera alla cui guida Zauli ha valorizzato elementi come Nicolò Fagioli, 21 anni, prima della grande annata cremonese in prestito e Fabio Miretti,18 anni, 7 presenze con Allegri nella stagione appena conclusa.
Nel nome di Favini
La Juve ha fatto un’ottima scelta, ingaggiando Brambilla. Il suo curriculum è eloquente. Quarantanove anni, brianzolo, centrocampista calcisticamente cresciuto nel vivaio del Monza, Brambilla ha giocato nel club brianzolo indossando poi le maglie di Reggiana, Parma, Bologna, Torino, Siena, Cagliari, ancora Monza e Pergocrema. Nel ’96 ha vinto l’Europeo Under 21 in Spagna, ct Cesare Maldini: in quella squadra c’erano, fra gli altri, Panucci, Cannavaro, Galante, Nesta, Amoruso, Tommasi e Totti. Allenatore di Prima Categoria-Uefa Pro dal 2012, Brambilla è entrato a Zingonia nel 2015. Il suo maestro è stato Mino Favini, uno fra i più grandi scopritori di talenti del calcio italiano, scomparso il 23 aprile 2019. Nell’eldorado atalantino, Brambilla ha mostrato subito di trovarsi a suo agio. Nel 2016 con gli Allievi ha vinto lo scudetto, la Supercoppa e il Torneo di Arco, rivinto nel 2017 oltre al Maggioni-Righi. Nel 2018 diventa l’allenatore della Primavera: al termine del primo anno, conquista lo scudetto e la Supercoppa, raggiunge le semifinali di Coppa Italia, eliminato dal Torino. Nel 2020 il secondo scudetto, assegnato su decisione unanime della Lega perché al momento della sospensione del campionato, a causa della pandemia, l’Atalanta comandava la classifica. Rivince la Supercoppa. Nel quinquennio alla guida della Primavera atalantina, Brambilla ha totalizzato 179 partite: 105 vittorie, 36 pareggi, 38 sconfitte, media vittorie 58,66 %. Non male.