Buongiorno Amedeo Carboni. A Valencia, dove lei ha giocato dal 1997 al 2006 e dove è stato anche il capitano, come vivono l’escalation del “piccolo” e vicino Villarreal?
«La vivono un po’ con rammarico perché parliamo di una cittadina di appena 50 mila abitanti. L’errore che fanno in molti fuori da Valencia e dalla Spagna è però quello di fermarsi al nome e alla popolazione di Vila-Real. La squadra di Emery è forte.»
Dopo l’1-1 dell’andata, stasera Juventus e Villarreal si giocano all’Allianz Stadium l’accesso ai quarti di Champions: sensazioni?
«Con la nuova regola sui gol, ci sarà poco da speculare: passa chi vince. La Juventus parte favorita e non soltanto perché gioca in casa. Però i bianconeri non dovranno sottovalutare gli spagnoli. Il Villarreal fuori casa è fastidioso e Unai Emery è un allenatore con un’ottima esperienza nelle Coppe europee. La squadra di Allegri è più forte, ma se si rilassa un attimo poi la paga perché il Villarreal è rognoso ed è molto veloce a ribaltare l’azione»
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Vlahovic se lo aspettava subito così determinante nella Juventus?
«Se pensiamo ai bomber giovani, il serbo è uno dei top. È arrivato alla Juventus con grande entusiasmo e sta facendo bene. Ha ancora ampi margini di miglioramento, sono convinto che il suo reale valore si capirà nel giro di un anno. Nella Juventus un attaccante deve segnare almeno due gol ogni tre partite e questa continuità si misura nel lungo periodo»
Dalla Spagna che idea si sta facendo sulla lotta scudetto: una pizza con un amico se la giocherebbe più sul trionfo finale di Milan, Inter, Napoli o Juventus?
«La sensazione è che le prime tre stiano facendo di tutto per far rientrare la Juventus in corsa per il titolo… Milan o Napoli, però, potrebbero anche resistere fino alla fine».
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